anonymous
2009-08-17 12:21:04 UTC
L’attività di stage è stata svolta nella scuola dell’infanzia Oltresavio, nel periodo compreso tra il 9 e il 13 febbraio.
L’edificio ha una forma pentagonale e ospita 4 sezioni dedicate con aule a mio parere non abbastanza spaziose per le esigenze dei bambini, al centro della struttura vi è una grande sala dedicata all’accoglienza, al gioco e alle diverse attività proposte da sezione a sezione. Inoltre vi è una cucina utilizzata solamente dalle educatrici e dalle varie collaboratrici scolastiche. All’esterno dell’edifico è presente una vasto giardino che consente ai bambini esperienze motorie, sensoriali, percettive, e manipolative grazie ad attrezzature come scivoli, giostre, altalene..
Ogni sezione presenta al suo interno un bagno fatto su misura per i bambini, un angolo con panche dedicato a tutte quelle attività che necessitano di un momento di raccoglimento, quali appello, canti e conversazioni. Lo spazio restante è occupato in parte da 5 tavolini, i quali vengono utilizzati non solo a pranzo ma anche durante le attività e i giochi svolti in mattinata .Le sezioni sono molto colorate, le pareti sono riempite di disegni e produzioni di ogni bambino, appese possibilmente all’altezza della sua vista perché possa rivederle e farle vedere agli altri; inoltre ogni aula ha al suo interno scaffali e cesti contenenti ogni tipo di gioco x il bambino: dalle costruzioni, nelle quali ritroviamo il gioco creativo, a fogli e colori per disegnare ed esprime la propria creatività. La sezione dove sono stata era composta dai bambini dell’età di tre anni, al loro primo anno di scuola materna, e le educatrici erano due per sezione, aiutate da una collaboratrice scolastica.
Una giornata tipo inizia con l’arrivo dei bambini a scuola dalle 8.15 alle 9.00, questo momento durante il quale i bambini vengono separati dai propri genitori e aiutati pian piano a diventare autonomi viene chiamato accoglienza.
In un secondo momento tutti i bambini si riuniscono per fare l’appello, segnare a turno il giorno della settimana e i camerieri del giorno, e viene data loro frutta fresca per fare colazione. Le educatrici si alzano e in base a ciò che hanno pensato di fare nella mattinata dividono i bambini, mentre alcun giocano altri a turno vengono aiutati a svolgere l’attività proposta,che non si esaurisce a giornata ma viene portata avanti fino al suo completamento. Prima di pranzo, mentre i camerieri apparecchiano, i bambini restanti vengono portati a giocare in giardino o in caso di mal tempo c’è una televisione che li intrattiene, sulla quale ho dei dubbi sulla sua valenza educativa. All’ ora di pranzo i bambini devono attenersi in modo educato e rispettoso e dopo aver piegato e riposto il proprio tovagliolo nell’armadietto possono uscire di nuovo in giardino a giocare. Verso le 13.00 i bambini rientrano e vengono sistemati nelle brandine dove dormiranno fino alle 4, l’educatrice infine legge loro una storia prima che si addormentino. L’igiene è molto importante, infatti durante la giornata i bambini vengono mandati più volte in bagno e aiutati dalle educatrici a rivestirsi e lavarsi.
Dietro queste attività apparentemente schematiche e rigide in realtà vi è un progetto educativo che viene organizzato, preparato e discusso dalle insegnanti collegialmente. Qualsiasi attività serve ad aiutare a crescere il bambino in tutta la sua completezza. La lettura dei libri, l’ascolto della favola raccontata dalla maestra, l’imparare che esistono regole precise e orari da rispettare.
Ciò che ho notato durante l’accoglienza è stata il difficile distacco del bambino dal rispettivo genitore, ogni bambino si comportava in modo diverso, sicuramente in corrispondenza al tipo di rapporto che aveva con il genitore. Il bambino che non voleva rimanere senza la madre innesca un comportamento irragionevole e di completa disperazione (come aveva evidenziato Bowlby), finchè l’educatrice non riesce calmarlo.
Osservando i bambini e stando insieme a loro ho potuto notare le caratteristiche tipiche della fase preoperatoria messa in luce da Piaget. L’egocentrismo assoluto, infatti i bambini ritengono il proprio punto di vista l’unico possibile e vedono il mondo ruotare intorno a se stessi senza tener conto degli altri e di ciò che fanno, tanto sviluppato che non gli permetteva di riuscire a giocare insieme agli altri.
A proposito del gioco, quello fatto più frequentemente è quello libero, che si svolge senza regole fisse e può essere fisicamente esuberante, infatti i bambini soprattutto maschi, giocavano a rincorrersi e saltare liberamente senza regole e fini. Oltre al gioco libero ho riscontrato quello simbolico e di ruolo, dove il bambini si ispirano a qualcosa e fanno finta di essere qualcun altro, ad esempio si immedesimavano nei loro genitori o in cuochi e preparavano da mangiare.
I bambini pur essendo della stessa età mostravano un