Domanda:
tema sull'odissea.. urgente vi prego..?
il.lvlafioso
2009-05-21 23:30:13 UTC
Ulisse protagonista dell'odissea mette in evidenza la figura dell'uomo nelle sue molteplici sfaccettature. Non si tratta più dell'uomo omerico ma di un uomo che attraverso mille vicessitudini vuole essere protagonista della sua storia. Esponi le tue conoscenze al riguardo.

PS. Urgente vi prego aiutatemi..Devo fare un tema..
Quattro risposte:
anonymous
2009-05-21 23:42:50 UTC
Inizia con il paragone con l'uomo nell'Iliade, o "primo Omero".

Com'è? E' un personaggio rigoroso, valoroso, un soldato e un guerriero. Emergono virtù quali la lealtà, l'amicizia, la famiglia. Su questo domina uno sfondo sociale, una coralità attraverso la quale i protagonisti affrontano la vita. C'è l'orgoglio, lo scintillare delle armature. Una visione dell'uomo come un dignitoso combattente.

Anche nell'Odissea c'è un uomo che combatte, soltanto che la sua lotta è più matura, riversata più verso i fantasmi della sua mente (anche a livello metaforico) che non verso una battaglia vera e propria (che verrà riservata per la lotta finale contro i Proci).

Odisseo non è un uomo perfetto in partenza (come invece si mostrano i personaggi dell'Iliade), anzi. Deve superare prove, abbruttirsi (quando ritorna a casa), deve combattere al fianco dei suoi uomini, accusare la perdita quando muoiono, confrontarsi con le passioni di un uomo comune, le sue debolezze (fra le quali la solitudine) ma anche una grande forza d'animo temprata dagli scherzi del destino. Ulisse è un uomo che tiene gli occhi fissi sulla meta, che vuole elevarsi spiritualmente attraverso la conoscenza del mondo e di se stesso. La tenacia assume nell' Odissea una diversa sfumatura: non significa più impugnare un'arma e lanciarsi in battaglia ma affilare le lame con pazienza, dimenticando l'avventatezza e lottando non per avere ciò che non si ha, ma per desiderare (e continuare a farlo) ciò che già si possiede.



:)

Fammi sapere com'è andata :D
TLUBAX
2009-05-22 06:37:33 UTC
Ulisse(Odisseo, che nella mitologia latina è chiamato Ulisse, è l’indiscusso protagonista dell’Odissea, nonché uno dei più celebrati eroi greci), protagonista dell’Odissea di Omero è un personaggio conosciuto soprattutto per La sua astuzia, la sua intelligenza e la sua sete di conoscenza. Queste sue tre fondamentali caratteristiche sono quelle che lo portano a compiere l’interminabile viaggio prima del suo ritorno a casa. Ulisse mette in campo la sua astuzia e la sua intelligenza, soprattutto nelle situazioni difficili, quando è costretto a lottare per la sua vita o quella dei suoi compagni, un esempio molto evidente è quello del Ciclope. Una volta arrivato da Polifemo ed essere stato rinchiuso insieme ai compagni nella grotta del Ciclope, Ulisse attua un piano per fuggire: ordina ai compagni di sgrossare e levigare un grosso tronco trovato nella grotta, rendendone aguzza un'estremità, da utilizzare per accecare il gigante dopo averlo fatto ubriacare e nel frattempo l’eroe fa credere al Ciclope di chiamarsi Nessuno di modo che se per caso Polifemo dovesse chiamare aiuto, gli altri ciclopi penserebbero che nessuno gli sta facendo del male e non si preoccuperebbero. Il tentativo riesce e quindi Ulisse si prepara per la fuga: lui e i suoi compagni si legano al ventre dei caproni. Il mattino seguente Polifemo, ormai ceco, tasta il bestiame sulla groppa mentre sta passando per uscire, per prevenire eventuali evasioni. Ma lo stolto non si accorge di nulla e così Ulisse con gli amici rimasti torna sulla nave e riprende il mare. Ulisse però presenta anche alcuni difetti come per esempio l’orgoglio e quindi non appena si allontana dall’isola del Ciclope non resiste e, mentre schernisce il mostro, gli rivela il suo vero nome. Quest’azione gli farà meritare l’odio di Poseidone, padre di Polifemo, che tormenterà l’eroe per tutto il viaggio per rivendicare il figlio accecato. La sua sete di conoscenza invece è il motore iniziale del viaggio perché Ulisse ha talmente voglia di conoscere nuovi luoghi o fare nuove esperienze che rinuncia a ritornare a casa subito dopo la guerra di *****. Un episodio dove si mette ben in evidenza la sua sete di conoscenza è sicuramente l’episodio delle sirene in cui Ulisse pur di riuscire a sentire il famoso e fatale canto delle sirene, tappa le orecchie ai suoi compagni con la cera e si fa legare all’albero della nave. Ulisse però non ha solo queste poche caratteristiche, Ulisse è anche un uomo che prova tanto amore sia per la sua famiglia e per la sua patria che per i suoi compagni. L’amore per la patria lo porterà man mano che il viaggio diventa più lungo, la caratteristica che lo farà resistere ai dolori e alle difficoltà, si può notare soprattutto nell’episodio di Calipso quando arriva Ermes sull’isola Ogigia, e vede Ulisse che, nonostante si trovi in un’isola meravigliosa con una dea stupenda, è seduto sulla scogliera e piange guardando l’orizzonte e sospirando la sua casa. L’amore per i compagni è evidenziato soprattutto in due episodi, ossia nell’episodio di Circe, quando la maga fa prigionieri i compagni e lui, piuttosto che abbandonarli rischia rendere prigioniero anche se stesso e accetta di tradire la moglie con la maga pur di riuscire a liberarli. L’altro è l’episodio di Scilla e Cariddi, quando Scilla, il mostro a sei teste, cerca di divorare i compagni dell’eroe e nonostante Circe gli avesse raccomandato di non cercare di combattere contro il mostro, lui lo fa lo stesso (anche se senza successo) solo per provare a salvare i suoi compagni. Insomma Ulisse è un eroe non per la sua forza fisica ma per la sua grande forza d’animo e la sua intelligenza e infatti con le sole armi della sua mente non sarà mai un uomo vinto.
?
2009-05-24 17:48:50 UTC
L'Odissea è un poema diviso in 24 libri, ognuno dei quali indicato con una lettera dell'alfabeto greco minuscolo, per un totale di 12.110 esametri.



Il poema è uno dei testi fondamentali della cultura classica occidentale, e viene tuttora comunemente letto in tutto il mondo sia nella versione originale che attraverso le numerose traduzioni.



L'Odissea si presenta attualmente in forma scritta, mentre in origine il poema era tramandato oralmente da abili ed esperti aedi e rapsodi. Questi ultimi recitavano i versi a memoria mentre gli Aedi nella narrazione si servivano di un metro regolare chiamato "esametro dattilico" o "esametro epico". Ciascuno dei 12.110 esametri del testo originale è composto da 6 piedi, ciascun piede è alternativamente un dattilo, uno spondeo o un trocheo.





Datazione [modifica]

L'opera, insieme all'Iliade, viene composta nella Ionia d'Asia intorno al IX secolo a.C., anche se alcuni autori pensano che sia nata intorno al 720 a.C.



L'originale più antico dell'opera risale alla fine della seconda metà ll'VIII secolo a.C., ed è questo che il tiranno ateniese Pisistrato usa quando, nel VI secolo a.C., decide di uniformare e dare forma scritta ad un poema che fino ad allora si era tramandato quasi esclusivamente per forma orale.



Quest'ultima forma, però, continuerà fino al III secolo d.C. in Egitto, con tutti i cambiamenti e le mutazioni inevitabili nella forma orale.





Lingua e stile [modifica]

La lingua dell'Odissea mescola forme appartenenti a diversi dialetti greci. Le forme attiche sono decisamente minoritarie e si possono probabilmente spiegare come modificazioni effettuate nella redazione di Pisistrato, le forme eoliche e ioniche, invece, sono entrambe molto presenti, anche se con una predominanza delle seconde. Il dialetto ionico è tradizionalmente la lingua dell'epica, quindi le molte proposte avanzate hanno tentato di spiegare soprattutto la consistente presenza dell'eolico: quella con più seguito accademico sostiene che le forme eoliche possano essere spiegate da ragioni quasi esclusivamente metriche e poetiche.



L'Odissea è ricca di formule, ovvero espressioni usate in sedi metriche fisse per esprimere un'idea essenziale, secondo la definizione di Milman Parry (gli esempi tipici potrebbero essere l'astuto Odisseo o Aurora dalle dita rosate). Queste formule, oltre ad essere poetiche, ci mostrano l'originaria natura orale dei poemi: sembra infatti che aiutassero gli aedi a comporre i loro canti improvvisandoli su richiesta dell'uditorio.



L'Odissea è anche stata vista come l'archetipo del romanzo, in quanto racconta dall'inizio alla fine la vicenda scelta, senza lasciarsi troppo distrarre, per così dire, da eventi secondari e non strettamente correlati alle avventure di Odisseo.



È da segnalare, infine, che la suddivisione in 24 libri non è originale. Furono infatti i filologi alessandrini a suddividere i due poemi omerici in 24 capitoli e ad assegnare ad ogni capitolo una lettera dell'alfabeto greco (composto da 24 lettere, appunto): maiuscole per l'Iliade, minuscole per l'Odissea.





Suddivisione dei 24 libri [modifica]

All'interno dei 24 libri, possiamo distinguere 5 nuclei tematici più o meno lunghi e più o meno avventurosi:



Libro I - Libro IV

Si descrive la situazione determinatasi a Itaca in assenza di Odisseo e si narra la cosiddetta "Telemachìa", ovvero il viaggio del figlio di Odisseo, Telemaco, a Pilo, presso il re Nestore, e successivamente a Sparta, presso Menelao e Elena, i quali alla fine si sono riconciliati. Telemaco viene convinto ad andare a Pilo e a Sparta dalla dea Atena, che ha ottenuto il consenso indispensabile del padre degli dèi, Zeus. In questa sezione Odisseo è solo accennato dagli dèi nel loro concilio.



Libro V - Libro VII

Occupati dalla "Feacide", che narra il naufragio di Odisseo nell'isola di Scheria, abitata appunto dai Feaci. La causa del naufragio è stata Poseidone, uno dei più accaniti "ostacolatori" di Odisseo. Nella "Feacide", inoltre, non viene solo narrato il naufragio di Odisseo, ma anche la sua permanenza presso i Feaci e il loro re, Alcinoo.



Libro VIII - Libro XII

Occupati dai cosiddetti "Apologhi presso Alcinoo" (altrimenti detti μῦθοι, mythoi, racconti): nella notte del ventitreesimo giorno dall'inizio del poema, Odisseo narra ad Alcinoo e alla sua corte tutte le sue peripezie e le sue avventure per mare allo scopo di giungere in patria. Gli "Apologhi presso Alcinoo", quindi, costituiscono un'analessi (o flash-back), un salto indietro nel tempo in cui vengono narrati fatti precedentemente accaduti.



Libro XIII - Libro XXIII

Accompagnato dai Feaci, impietositi dalla triste storia di Odisseo e dalle sue disavventure, il protagonista sbarca sulla costa della tanto agognata Itaca. Il poema, però, non è ancora finito. Infatti, inizia ora la seconda macrosequenza del poema, quella che narra la vendetta sui Proci di Odisseo, che si è riconciliato con il figlio Telemaco nella tenda del fedele serv
DolceSerenella
2009-05-22 11:26:32 UTC
http://search.conduit.com/ResultsExt.aspx?ctid=CT2102507&SearchSource=2&q=odissea


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