L' Islanda è una nazione insulare dell'Europa settentrionale, nell'Oceano Atlantico settentrionale, situata tra la Groenlandia (200km) e la Gran Bretagna, a nordovest delle Isole Fær Ãer. Nell'aprile 2008 la sua popolazione era di 320.169 abitanti: ciò la rende (escludendo i microstati), il paese europeo meno popolato; la capitale è la città di ReykjavÃk.
Collocata sulla dorsale medio atlantica, l'Islanda presenta una forte attività vulcanica e geotermica, che ne caratterizza il paesaggio. L'interno consiste principalmente di un altopiano sabbioso desertico, montagne e ghiacciai, da cui molti fiumi glaciali scorrono verso il mare attraverso le pianure. Grazie alla corrente del Golfo, l'Islanda ha un clima temperato, relativamente alla sua latitudine, che ne consente l'abitabilità .
Nel 1397 l'Unione di Kalmar (Norvegia, Svezia, Danimarca), portò l'Islanda, quale provincia norvegese, sotto il dominio danese. Tutti i beni della chiesa furono requisiti dalla Stato danese con la riforma del 1550. La fine del XVI secolo vide una forte carestia, provocata da quattro freddissimi inverni consecutivi, che portò alla morte di oltre 9.000 persone. Monopoli commerciali bloccarono a lungo lo sviluppo dell'isola.
Nel 1552 la popolazione islandese dovette seguire (su ordine del regno danese) la Riforma protestante. Tuttora la maggioranza degli islandesi è di confessione evangelica. Il XVII e il XVIII secolo, portarono numerosi disastri naturali. Nel 1636 il vulcano Hekla eruttò per sette mesi consecutivi, eruzione che si ripeté nel 1693. Ancora eruzioni nel 1660 e nel 1755 da parte del Katla. Nel 1727 esplode l'Ãræfi e nel 1783 il LakagÃgar eruttò per dieci mesi consecutivi. A causa di ciò, si diffuse una nube velenosa che distrusse pascoli e colture, provocando una carestia che ridusse negli anni successivi la popolazione del 20%.
La pace di Kiel nel 1814 confermò ulteriormente la sovranità danese sull'Islanda. Il 1 dicembre 1918 venne fondato il Regno d'Islanda, che consentiva all'isola l'autonomia dalla Danimarca, ma sempre in unione personale con la corona danese.
Clima
Questo proverbio islandese sintetizza la caratteristica più evidente del clima dell'isola: l'estrema variabilità . L'Islanda si trova in una zona di forti contrasti termici sia atmosferici (tra i tiepidi venti sudoccidentali e quelli freddissimi che scendono dalla Groenlandia) che marini (tra la calda Corrente del Golfo e quella fredda proveniente dal continente nordamericano, Groenlandia compresa). Tale situazione di contrasto genera intorno all'isola una zona di bassa pressione quasi permanente, che è stata battezzata "Depressione d'Islanda". Essa influenza il clima dell'isola più di ogni altro fattore, determinando un'estrema variabilità della forza dei venti, della loro direzione e dell'umidità delle masse d'aria. Di conseguenza, in Islanda, repentini passaggi dalla pioggia al bel tempo e di nuovo al maltempo sono la regola anziché l'eccezione. Non sono inoltre rare violente tempeste.
Relativamente alla latitudine (63-66° N) e nonostante le sue propaggini settentrionali sfiorino il circolo polare artico, l'inverno dell’Islanda non è eccessivamente freddo, soprattutto per l’influenza (come detto) di parte della Corrente del Golfo, che sfiora l'isola sui suoi versanti meridionale e sudoccidentale. L’estate invece è molto breve e fresca (massime di luglio a ReykjavÃk sui 13° e minime sui 7°). Il record caldo della capitale è 24,8°[4], mentre quello assoluto islandese è 30,5°[5] (piuttosto alto, ma si deve tener conto del calore cittadino che, anche in centri abitati spaziosi come quelli dell'isola, mantiene le temperature almeno sui 2-3° al di sopra delle aree extraurbane). In genere nei giorni più caldi (a luglio) si superano di poco i 20°[5], ed è considerata già una notevole ondata di caldo, mentre durante la notte è rarissimo non scendere sotto i 10°[senza fonte]. All’interno (per via dell'altitudine) e a nordovest (a causa di una maggiore influenza della corrente fredda proveniente dalla Groenlandia) il clima è quindi molto più rigido e manca una vera e propria estate. I ghiacciai occupano l'11% dell'isola e si trovano anche ad altitudini collinari (lingue si spingono quasi fino al mare, anche a 50 m s.l.m.), e in zone ombrose gelo e neve rimangono tutto l'anno. Le piogge, dipendenti in massima parte dalla direzione del vento, ammontano a circa 1000-1600 mm annui lungo le coste meridionali e orientali, a 700-1000 mm all'interno dell'isola, a 800 mm a ReykjavÃk e a 400-600 mm a nord e nordest[6]. La parte con precipitazioni più basse dell'isola si trova a nord dell'enorme ghiacciaio Vatnajökull dove esse sono inferiori a 400 mm[6]. Le nevicate possono accadere anche a inizio giugno e fine agosto nell'entroterra.