Il nazionalismo.
Nel periodo romantico erano forti i sentimenti patriottici e l'orgoglio di appartenere ad un paese: nell'ambito musicale questi sentimenti diedero luogo al sorgere di scuole nazionali nella seconda metà del XIX secolo. Per questo ogni paese ebbe modi personali e del tutto propri di fare musica: in molti casi comunque la tradizione della musica colta era talmente forte che le vicende nazionali non potevano avere un'influenza particolarmente intensa, come in Italia ed in Germania, ma anche in altri paesi extraeuropei.
In alcuni paesi europei e nelle Americhe si affermarono invece scuole nazionali, i cui compositori si rivolsero ai temi popolari e così anche per le melodie e le musiche si rifecero alle tradizioni del loro paese. Chopin (che peraltro aveva vissuto a lungo fuori dalla natia Polonia) fu uno dei primi ad usare forme di danza polacche come la mazurka e la polka (polacca), mentre Liszt scrisse rapsodie basate sulla musica degli zingari ungheresi: quest'influenza popolare si riversò nelle forme classiche di sinfonia e concerto, in cui entrarono elementi etnici, con la comparsa di musica a programma basata su leggende popolari o fatti storici del paese. L'elemento etnico aggiunse un gusto particolare e nuovo alla musica del tempo, permettendo di ottenere una reazione positiva nell'educazione musicale accademica ricevuta dagli autori.
L'uso degli elementi popolari nella musica, reazione all'accademismo, ebbe sicuramente un effetto stimolante: nelle opere migliori dei vari autori si vede la fusione delle qualità spontanee e vitali della musica popolare unirsi alla musica tradizionale, dando quindi esiti nuovi e spesso validi: tuttavia non sempre le qualità popolari della musica nazionale sono state inserite con successo nelle composizioni degli autori del periodo.
Russia....Il movimento nazionalista ebbe inizio dal compositore Michail Glinka (1804 - 57). Questi studiò in Italia e Germania; tornaro in patria compose il melodramma Una vita per lo Zar, cui seguì Russian e Ludmilla . Portò poi il nazionalismo nella musica strumentale con Kamarinskaja, basata su canti folk russi: attualmente Glinka è considerato il padre della musica russa.
Gli ideali nazionali russi trovarono espressione massima nel "Gruppo dei cinque", ossia in Balakirev, Borodin, Rimskij-Korsakov , Mussorgskij e Cui, la cui musica espresse le qualità più personali della tradizione russa, esercitando grande fascino anche fuori dalla patria.
Di Milij Balakirev (1837 - 1910) possiamo dire che fu la guida del gruppo, oltre che il primo a comporre musica sinfonica di ispirazione nazionale: una delle sue opere più note, l'Islamey, utilizza appunto temi della Russia asiatica.
Aleksandr Borodin (1833 - 1887) fu professore di chimica all'università, e basò fortemente la sua musica sulla melodia e su ritmi coinvolgenti: la sua opera maggiore, l'incompiuta Il principe Igor, contiene le note "danze polovetsiane": altra opera degna di nota è il poema sinfonico Nelle steppe dell'Asia centrale.
Nikolaj Rimskij-Korsakov (1844 - 1908) compose musica piena di colore e molto inventiva, come nella suite sinfonica Shéhérazade e nel Capriccio spagnolo, basato appunto su temi spagnoli, ma anche in opere meno note come Il gallo d'oro e La fanciulla di neve, queste ultime opere teatrali basate su fiabe russe. Con il Boris Godunov, invece, Modest Mussorgskij propose uno stile scabro in cui la vocalità riflette le inflessioni della parola in modo originale (vedi la pagina degli autori per avere qualche nota biografica su Mussorgskij). Rimane César Cui (1853 - 1918), che però compose opere di scarso interesse, restando maggiormente teorico e critico.
Altri compositori russi continuarono, nel XX secolo, la tradizione nazionale, come si può notare nei primi lavori di Stravinskij.
Europa orientale
Movimenti paralleli a quello russo nascevano in altre regioni dell'Europa dell'est, in particolare in Boemia, con Smetana (1824 - 1884) dopo l'insurrezione del 1848 cui aveva partecipato. Nel suo fervore patriottico compose La sposa venduta, Dalibor ed altri poemi, in cui traspare la situazione politica del tempo, fino al ciclo di sei poemi sinfonici la mia patria.
Grieg compose poche, ampie opere, e nelle trascrizioni di canti popolari e di danze tradizionali diede notevoli ritratti della vita e della cultura norvegese: il suo stile spazia dal romanticismo del Concerto in La minore per piano all'impressionismo delle suites del Peer Gynt, fino alle Danze norvegesi.