Domanda:
Help "uno nessuno centomila"?
°o.O ℓυиαтι¢α O.o°
2009-05-21 02:45:11 UTC
Mi servono i temi affrontati in questo libro e lo stile....se lo avete letto qual'è la frase più bella secondo voi?? Grazie =)
Tre risposte:
pallina_ami
2009-05-21 02:52:01 UTC
La follia è il grande tema che percorre tutta l'opera pirandelliana. Pirandello, a differenza di Svevo, non lesse direttamente le opere di Freud,ma la sua opera è piena di richiami al mondo della follia, dell’inconscio, del sogno. La sua fonte fu dunque lo psichiatra Alfred Binet, che gli offrì le formulazioni scientifiche di alcune sue intuizioni sulla variabilità degli stati psicologici e sulla scomposizione della personalità. E' il suo punto di partenza per esplorare quella crisi d'identità che qualsiasi evento può scatenare e che è uno dei terni fondamentali della sua produzione. Dall'idea per cui la personalità degli uomini non è una ma molteplice verrà uno dei suoi temi decisivi: la follia



I suoi personaggi si sdoppiano, sono dissociati, sono contemporaneamente : “uno,nessuno e centomila”.







"Uno, nessuno e centomila”







Questo romanzo aiuta a riflettere su uno dei più interessanti temi del pensiero pirandelliano: l'incomprensione e l'incomunicabilità umana (da cui poi ci si ricollega al tema della follia).







Il protagonista, Vitangelo Moscarda, entra in crisi quando gli viene fatto notare dalla moglie di avere il naso diverso da come lui se lo vedeva:questa banale constatazione lo porterà gradualmente alla pazzia.







Questo romanzo mette in evidenza quindi la diversità che esiste tra come noi ci vediamo e come gli altri ci vedono,non solo esteriormente ma anche interiormente. Ciascuno non è uno,ma centomila, tante quante sono le immagini che gli altri si fanno di lui.







Il dramma della pazzia è già presente nel primo capitolo dei libro; naturalmente al termine pazzia non sì dà il significato corrente di patologia grave della psiche ma quello pirandelliano più congruo di spazio vuoto, squarcio improvviso nella coscienza, istantaneo ed insperato coincidere di essere ed esistere. Pazzo è infatti chi, allo specchio, si scopra ad esistere in maniera diversa da quella in cui credeva;e comunque chi, con la reduplicazione speculare dell'immagine, come Vitangelo M.,avvia un generale processo dì scomposizione dell’ “io”, della propria personalità. Già, perché la storia narrata in "Uno nessuno e centomila" è proprio quella di una progressiva "scomposizione dell'io”, una certa demistificazione della falsa unitarietà della coscienza, per cui il protagonista si accorge, di fronte allo specchio, di non essere quell'uno -uguale ed inseparabile- che credeva di essere per sé e per la moglie. L'impossibilità di conoscersi appieno -se non a patto di osservarsi quasi dall'esterno, e, dunque, uscendo da sé per cui diventa impossibile vivere e vedersi contemporaneamente-, ingabbia subito V.M..



Tutto il primo cap. è infatti giocato sulla variazione dell'unico, ossessivo tema dello sdoppiamento davanti allo specchio. Il confronto con lo specchio, dunque, non è affatto un veicolo per il riconoscimento dì sé; Tutt’altro! Lo specchio “deforma" l'immagine, ne scopre l'assoluta relatività e spinge al folle gioco della scomposizione: in ogni specchio si rifrange una delle tante possibili immagini di un io che, frantumato nelle sue varie sfaccettature, impedisce la ricomposizione di un'unica identità. Il dramma a questo punto si complica: Moscarda non solo scopre di essere uno, ma centomila, e dunque nessuno. Quindi, l'esperienza allo specchio gli conferma la sua ipotesi (cioè di non credere di essere ciò che un tempo pensava di essere); anzi,gli rivela come non possa vedersi vivere, e come sia condannato a restare estraneo a se stesso, conoscibile solo dagli altri. Si vede dì fronte un corpo vuoto perché chiunque avrebbe potuto appropriarsene e dargli una realtà a modo suo, una delle centomila possibili realtà. L’idea gli risulta quasi inaccettabile. Così si propone di mettere a nudo le sue tante identità, che i conoscenti gli attribuivano, nella speranza dì distruggerle. Nelle sue scoperte,rilevante è la presa di coscienza della falsità di un mondo costruito dall'esterno, illusorio, in cui la conoscenza viene ripudiata perché condannata come relativa. Vitangelo impara per sua esperienza come il giudizio altrui risulti influenzato dalla condizione familiare, dal nome di una persona. Così era capitato a lui, figlio di un banchiere, considerato da conoscenti un usuraio. E' un'idea inaccettabile e per cancellarla fa di tutto: decide infatti di donare a un tale, Marco dì Dio la sua casa .... Poi decide di sfrattarlo, e poco dopo, tra gli insulti della folla, decide di donargli una casa più accogliente ed una cospicua somma dì denaro. Però la folla, invece di cambiare idea sul suo conto gli dà del pazzo. Venuto a conoscenza dell'inganno che stavano progettando i suoi due soci (Firbo e Quantorzo volevano infatti denunciarlo come malato di mente) decide quindi di recarsi da un vescovo di Richieri e finge di voler cedere la banca per motivi di coscienza: ne riceve invece il consiglio di rivolgersi a don Antonio Sclepis, direttore dei collegio degli abati. Alla fine M. si ritira nell'ospizio che lui st
Francesca B
2009-05-21 03:02:11 UTC
Prima ti faccio un "breve" riassunto per quanto possibile:

Vitangelo Moscarda, detto Gengè, è un uomo benestante che abita nel piccolo paesino di Richieri.

Una mattina sua moglie Dida gli fa notare un suo piccolo difetto: Vitangelo ha il naso che pende leggermente verso destra. Viene così a conoscenza di altre sue piccole imperfezioni e capisce che, dei piccoli difetti, ignorati da lui stesso, erano invece familiari a chi gli stava intorno.

Moscarda si rende allora conto di non essere più lui, ma un altro, anzi, uno per ogni persona che incontra e per ogni azione che compie.

In un crescente bisogno di autenticità, Vitangelo compie atti del tutto inusuali agli occhi di chi lo conosceva prima della crisi: sfratta una famiglia per poi regalarle un appartamento nuovo; decide di liquidare la banca ereditata dal padre per riavere indietro i suoi risparmi; esplode improvvisamente dall’ira, pronunciando strani discorsi, sino a sembrare matto, tanto da far fuggire sua moglie e rischiare di venire interdetto.

Un’amica della moglie, Annarosa, lo avvisa delle pratiche in corso, attuate dalla stessa Dida e da altri suoi amici, per farlo rinchiudere in manicomio.

Per difendersi da questo complotto, Vitangelo diventa amico di Annarosa e, spinto dal desiderio di avere qualcuno con cui confidarsi, le svela le conclusioni che ha tratto dalla sua vita. Anch’ella, donna buona ma troppo semplice per capire l’animo di Moscarda, ne rimane talmente sconvolta da tentare di ucciderlo.

Vitangelo troverà pace solo dopo essersi rivolto al vescovo Mons. Partanna, il quale gli consiglia di donare tutti i suoi beni ai poveri.

Moscarda finirà i suoi giorni in un ospizio per i poveri, fondato da lui stesso, paradossalmente più felice di prima, nel tentativo di liberarsi di quell’Uno e di quei Centomila, allo scopo di diventare, per tutti e per se stesso, Nessuno.

PER QUANTO RIGUARDA LO STILE credo che il libro possa essere diviso in 2 parti:in una prima parte il romanzo ha una trama molto povera che è caratterizzata dal rovello interiore di Vitangelo,infatti i pensieri del protagonista vengono trasmessi con continui soliloqui;in una seconda parte, la trama si arricchisce, la fabula coincide con l’intreccio, ma continuano tuttavia ad esserci pause e riflessioni.

A me piace molto questa FRASE che secondo me racchiude un po' il senso di tutto il romanzo: “(…) vi sentii dentro tutto lo sgomento delle necessità cieche, delle cose che non si possono mutare: la prigione del tempo, il nascere ora,e non prima e non poi,; il nome e il corpo che ci è dato; la catena delle cause; il seme gettato da quell’uomo:mio padre senza volerlo;il mio venire al mondo dal quel seme, frutto involontario di quell’uomo, legato a quel ramo e espresso da quelle radici (…)”.

Spero di essere stata d'aiuto..
fragolina
2009-05-21 02:50:52 UTC
pirandello??? allora so solo k viene chiamato cosi qst libro xke le xsone nn hanno solo una faccia ma tntissime. parla di un signore k viveva felicemente e un giorno la moglie gli fa notare di avere il naso k va verso un lato e da quel giorno la vita di qst signore cambia totalmente...


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