Domanda:
aiuto!!!!!!!!ricerca di musica?
2009-03-12 07:11:10 UTC
mi potete fare una ricerca su GIAJKOWSKY (e l'autore della musica il lago dei cigni:io so che lui era russo.vi prego aiutatemi sano la prof mi ucide........
ps:mi ha scelto lei x fare la ricerca grazie
Quattro risposte:
Vin Bosswell
2009-03-12 07:18:43 UTC
Cajkovskij (Tchaikovsky), compositore russo, è nato il 7 maggio del 1840 a Kamsko-Votkinsk in Russia, il padre era un ingegnere minerario ucraino e la madre, una donna di nobili origini francesi.







Iniziò a studiare il pianoforte a soli sette anni e poi continuò gli studi musicali fino al 1865, al conservatorio di San Pietroburgo.







Nominato professore di teoria e armonia al conservatorio di Mosca, Piotr Ilic Tchaikovsky sposa una sua giovane ammiratrice, che gli aveva scritto dichiarandogli il suo amore. L'unione è subito piena di contrasti dopo solo quattordici giorni il compositore tenta il suicidio, poi in piena crisi isterica fugge a San Pietroburgo, separandosi dalla moglie dopo appena sei settimane dal matrimonio.







La naturale predisposizione di Tchaikovsky a delicati stati d'animo, lo portano ad avvolgere il testo in una atmosfera musicale di malinconica tenerezza, dove la sensibilità decadente del compositore indulge un poco al sentimentalismo riuscendo



a coniugare la tradizione musicale popolare russa con la sensibilità musicale e culturale francese e tedesca, nella realizzazione di un linguaggio sicuramente personale, ma non di portata "nazionale".











Piotr Ilic Tchaikovsky, instaura una intensa corrispondenza con una ricca e colta vedova che diventa la sua mecenate garantendogli 6000 rubli all'anno perchè il compositore fosse libero di dedicarsi completamente alla musica di cui lei è una appassionata ed esperta ammiratrice.







Tchaikovsky, oltre ad essere uno dei più stimati compositori dell'Ottocento, è anche uno dei padri (sotto l'aspetto musicale) del balletto classico:la musica da lui dedicata al balletto è sempre stata scritta tenendo ben presente le esigenze coreografiche, lasciandosi influenzare dalle necessità ritmiche dei ballerini.







"La bella addormentata", o "Lo schiaccianoci" costituiscono, a questo proposito, veri capisaldi donati dal compositore russo alla letteratura musicale per balletto; ma è senz'altro il "Lago dei cigni" che raccoglie, nelle sue immortali pagine, l'incanto di una drammatica favola romantica, lo struggente lirismo di uno dei più prolifici musicisti dell'Ottocento e, infine, alcune ardite risoluzioni coreografiche, che necessitano di una nuova fisicità e mimesi di grandissima efficacia da parte dei ballerini protagonisti.





La vita privata di Tchaikovsky scorre sempre in modo complicato dalla sua tendenza all'omosessualità, che, nella società del tempo era ragione di scandalo.







Sembra addirittura che verso il 1890, la sua ammiratrice e mecenate, improvvisamente interruppe qualsiasi contatto con lui, forse dopo aver saputo delle sue tendenze sessuali, dato che avrebbe voluto dargli in moglie una delle sue figlie.







Fortunatamente proprio in questo periodo Tchaikovsky raccoglie i primi grandi successi in Europa e negli Stati Uniti.







Solo nove giorni dopo la prima della sua "Sesta Sinfonia (La Patetica)", Tchaikovsky muore a San Pietroburgo il 6 novembre del 1893.







E' opinione diffusa che Tchaikovsky si sia suicidato, anche se il modo e le circostanze sono ancora incerte: si è parlato di colera, contratto bevendo acqua infetta, anche se è più probabile l'avvelenamento da arsenico.







La tormentata vita del compositore russo è stata tradotta dalla scrittrice Nina N. Berberova in una più interessante biografia, orientata sull'aspetto psicologico della personalità del musicista, dal titolo "Il ragazzo di vetro", come era solita chiamarlo la sua governante Fanny e nel film di grande successo "L'altra faccia dell'amore" (The music lovers, 1970)di Ken Russell .
2009-03-12 14:23:16 UTC
Čajkovskij nacque a Kamsko-Votkinsk, Russia, da un ingegnere minerario ucraino e dalla sua seconda moglie, Aleksandra Andreevna d'Assier, una donna di nobili origini francesi ma nata a San Pietroburgo nel 1812. Le ascendenze complessive del futuro musicista mescolavano anche sangue polacco, cosacco e tedesco tuttavia. Terzo di sette figli della coppia: Ekaterina, primogenita, nata nel 1836 ma morta nei primi anni di vita, Nikolaj, 1838 e – dopo il musicista – l'amatissima sorella, Aleksandra 1842, Ippolit, 1843 con infine due gemelli, Modest (suo futuro primo biografo) e Anatolij, 1850. Esisteva, al vero, anche una sorellastra, Zinaida, nata nel 1829, che il padre aveva avuto da un primo matrimonio. Questa sorellastra ebbe un ruolo "negativo" nella fanciullezza di Čajkovskij, come attestano diverse biografie tra cui quelle della Berberova e Hofmann (vedi oltre). Il legame coi fratelli fu sempre molto intenso specie con Aleksandra e Modest. Iniziò a prendere lezioni di pianoforte all'età di cinque anni (dopo un primo intervento materno), da una serva liberata, Marja Markovna Palčikova. Fu in questo periodo che la forte inclinazione e sensibilità musicale si manifestò, tanto da preoccupare l'istitutrice Fanny Dürbach come essa stessa raccontò poi al fratello Modest. Gli studi musicali proseguono nel 1848 col pianista Filippov. Nel 1850 assiste con la madre per la prima volta ad un'opera lirica: Una vita per lo Zar di Michail Ivanovič Glinka. Quest'opera e il Don Giovanni di Mozart costituiranno sempre una pietra del paragone per il compositore. Nel 1850 supera l'esame per l'ammissione alla Scuola di Giurisprudenza di Pietroburgo che frequentò per i successivi nove anni, un destino, quello di burocrate, notevolmente diffuso nel ceto al quale Čajkovskij apparteneva (anche i suoi due fratelli gemelli compirono eguali studi). Nella Scuola di Giurisprudenza ottenne risultati mediocri, ma strinse amicizie che si prolungarono per tutta l'esistenza, scoprendo anche debolezze umane: quali quella per il fumo ed il bere (fu sempre un accanito fumatore ed amante dell'alcool). Nell'ambiente tipico di tutte le comunità chiuse ove si trovavano assieme adolescenti e ragazzi più maturi, si realizzarono per Čajkovskij anche le prime esperienze omosessuali. Una conoscenza speciale avvenne col futuro poeta Aleksej Nikolaevič Apuchtin che ebbe su di lui un forte influsso personale come è raccontato, per esempio, dalla Berberova nella suo libro, Molte di queste amicizie, indipendentemente dalla componente amorosa, furono importanti per Čajkovskij e in esse trovò sostegno e riferimento. Durante gli anni alla Scuola di Giurisprudenza Pëtr Il'ič, ebbe ampio modo di frequentare tanto il teatro d'opera e prosa nonché il balletto, con le sue celebrate stelle, cosa che gli sarebbe diventata in futuro utile e nella Scuola stessa prese lezioni di canto corale (possedeva una bella voce di "soprano") e ricominciò lo studio del pianoforte col famoso costruttore di strumenti Becker. A sedici anni ascolta per la prima volta il Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart: è un colpo di fulmine, una assoluta rivelazione del proprio destino per la musica: «A Mozart sono debitore della mia vita dedicata alla musica». Altri studi pianistici seguiranno alla conclusione della frequenza della Scuola di Giurisprudenza nel 1859 e al conseguente impiego al Ministero della Giustizia (due cose alle quali Čajkovskij dava scarsa rilevanza, sebbene fosse uscito dalla Scuola come uno dei migliori del proprio anno): essi saranno appresi per tre anni (siamo nel 1855) attraverso un celebre maestro dell'epoca, Rudolf Vasilevič Küdinger (1832-1913). Quel tempo (ultimo anno della Scuola di Giurisprudenza) fu per Čajkovskij ricco ed appagante sotto l'aspetto di vita di società, ove riscuoteva non marginali successi , anche nel campo femminile, riuscendo simpatico a tutti («un giovanotto proprio per bene», scrive la Berberova). Ma una tragica circostanza, dalle conseguenze incalcolabili, era avvenuta nel giugno del 1854: l'adorata madre era morta a seguito di una epidemia di colera ed anche il padre, il giorno dopo il funerale, si era sentito male, riuscendo a scampare alla morte. Lo stesso musicista scriverà nel 1878: «Ogni momento di quel giorno spaventoso è vivido in me come fosse ieri». È singolare che il compositore russo concluda la propria esistenza a causa della stessa malattia (se si accetta la versione ufficiale della sua morte, vedi oltre), anche se a quel tempo il colera era "di casa" in Russia. Lo stesso anno 1854 vede la prima composizione che il musicista considerò degna di essere conservata. Anastasie-Valse, dedicata alla governante Anastasija Petrovna (pubblicata nel 1913). Una canzoncina infantile era stata "composta" ad orecchio La nostra mamma a Pietroburgo già nel 1844 e sempre in anni vicini al 1854 fantastica più che altro su un'opera teatrale. Čajkovskij fu per tutta la vita un eterno, inguaribile viaggiatore, non solo per obblighi musicali ma pe
2009-03-12 14:20:09 UTC
Čajkovskij nacque a Kamsko-Votkinsk, Russia, da un ingegnere minerario ucraino e dalla sua seconda moglie, Aleksandra Andreevna d'Assier, una donna di nobili origini francesi ma nata a San Pietroburgo nel 1812. Le ascendenze complessive del futuro musicista mescolavano anche sangue polacco, cosacco e tedesco tuttavia. Terzo di sette figli della coppia: Ekaterina, primogenita, nata nel 1836 ma morta nei primi anni di vita, Nikolaj, 1838 e – dopo il musicista – l'amatissima sorella, Aleksandra 1842, Ippolit, 1843 con infine due gemelli, Modest (suo futuro primo biografo) e Anatolij, 1850. Esisteva, al vero, anche una sorellastra, Zinaida, nata nel 1829, che il padre aveva avuto da un primo matrimonio. Questa sorellastra ebbe un ruolo "negativo" nella fanciullezza di Čajkovskij, come attestano diverse biografie tra cui quelle della Berberova e Hofmann (vedi oltre). Il legame coi fratelli fu sempre molto intenso specie con Aleksandra e Modest. Iniziò a prendere lezioni di pianoforte all'età di cinque anni (dopo un primo intervento materno), da una serva liberata, Marja Markovna Palčikova. Fu in questo periodo che la forte inclinazione e sensibilità musicale si manifestò, tanto da preoccupare l'istitutrice Fanny Dürbach come essa stessa raccontò poi al fratello Modest. Gli studi musicali proseguono nel 1848 col pianista Filippov. Nel 1850 assiste con la madre per la prima volta ad un'opera lirica: Una vita per lo Zar di Michail Ivanovič Glinka. Quest'opera e il Don Giovanni di Mozart costituiranno sempre una pietra del paragone per il compositore. Nel 1850 supera l'esame per l'ammissione alla Scuola di Giurisprudenza di Pietroburgo che frequentò per i successivi nove anni, un destino, quello di burocrate, notevolmente diffuso nel ceto al quale Čajkovskij apparteneva (anche i suoi due fratelli gemelli compirono eguali studi). Nella Scuola di Giurisprudenza ottenne risultati mediocri, ma strinse amicizie che si prolungarono per tutta l'esistenza, scoprendo anche debolezze umane: quali quella per il fumo ed il bere (fu sempre un accanito fumatore ed amante dell'alcool). Nell'ambiente tipico di tutte le comunità chiuse ove si trovavano assieme adolescenti e ragazzi più maturi, si realizzarono per Čajkovskij anche le prime esperienze omosessuali. Una conoscenza speciale avvenne col futuro poeta Aleksej Nikolaevič Apuchtin che ebbe su di lui un forte influsso personale come è raccontato, per esempio, dalla Berberova nella suo libro, Molte di queste amicizie, indipendentemente dalla componente amorosa, furono importanti per Čajkovskij e in esse trovò sostegno e riferimento. Durante gli anni alla Scuola di Giurisprudenza Pëtr Il'ič, ebbe ampio modo di frequentare tanto il teatro d'opera e prosa nonché il balletto, con le sue celebrate stelle, cosa che gli sarebbe diventata in futuro utile e nella Scuola stessa prese lezioni di canto corale (possedeva una bella voce di "soprano") e ricominciò lo studio del pianoforte col famoso costruttore di strumenti Becker. A sedici anni ascolta per la prima volta il Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart: è un colpo di fulmine, una assoluta rivelazione del proprio destino per la musica: «A Mozart sono debitore della mia vita dedicata alla musica». Altri studi pianistici seguiranno alla conclusione della frequenza della Scuola di Giurisprudenza nel 1859 e al conseguente impiego al Ministero della Giustizia (due cose alle quali Čajkovskij dava scarsa rilevanza, sebbene fosse uscito dalla Scuola come uno dei migliori del proprio anno): essi saranno appresi per tre anni (siamo nel 1855) attraverso un celebre maestro dell'epoca, Rudolf Vasilevič Küdinger (1832-1913). Quel tempo (ultimo anno della Scuola di Giurisprudenza) fu per Čajkovskij ricco ed appagante sotto l'aspetto di vita di società, ove riscuoteva non marginali successi , anche nel campo femminile, riuscendo simpatico a tutti («un giovanotto proprio per bene», scrive la Berberova). Ma una tragica circostanza, dalle conseguenze incalcolabili, era avvenuta nel giugno del 1854: l'adorata madre era morta a seguito di una epidemia di colera ed anche il padre, il giorno dopo il funerale, si era sentito male, riuscendo a scampare alla morte. Lo stesso musicista scriverà nel 1878: «Ogni momento di quel giorno spaventoso è vivido in me come fosse ieri». È singolare che il compositore russo concluda la propria esistenza a causa della stessa malattia (se si accetta la versione ufficiale della sua morte, vedi oltre), anche se a quel tempo il colera era "di casa" in Russia. Lo stesso anno 1854 vede la prima composizione che il musicista considerò degna di essere conservata. Anastasie-Valse, dedicata alla governante Anastasija Petrovna (pubblicata nel 1913). Una canzoncina infantile era stata "composta" ad orecchio La nostra mamma a Pietroburgo già nel 1844 e sempre in anni vicini al 1854 fantastica più che altro su un'opera teatrale. Čajkovskij fu per tutta la vita un eterno, inguaribile viaggiatore, non solo per obblighi musicali ma pe
2009-03-12 14:17:37 UTC
Pëtr Il'ič Čajkovskij in russo: Пётр Ильи́ч Чайко́вский [?] talvolta trascritto come Pyotr Ilyich Tchaikovsky o Ciajkovskij (Votkinsk, 7 maggio 1840[1]. – San Pietroburgo, 6 novembre 1893[1]) è stato un compositore russo dell'età romantica.



Čajkovskij[2] [3] nacque a Kamsko-Votkinsk, Russia, da un ingegnere minerario ucraino e dalla sua seconda moglie, Aleksandra Andreevna d'Assier, una donna di nobili origini francesi ma nata a San Pietroburgo nel 1812. Le ascendenze complessive del futuro musicista mescolavano anche sangue polacco, cosacco e tedesco tuttavia.[4] Terzo di sette figli della coppia: Ekaterina, primogenita, nata nel 1836 ma morta nei primi anni di vita, Nikolaj, 1838 e – dopo il musicista – l'amatissima sorella, Aleksandra 1842, Ippolit, 1843 con infine due gemelli, Modest (suo futuro primo biografo) e Anatolij, 1850. Esisteva, al vero, anche una sorellastra, Zinaida, nata nel 1829, che il padre aveva avuto da un primo matrimonio. Questa sorellastra ebbe un ruolo "negativo" nella fanciullezza di Čajkovskij, come attestano diverse biografie tra cui quelle della Berberova e Hofmann (vedi oltre). Il legame coi fratelli fu sempre molto intenso specie con Aleksandra e Modest.



Iniziò a prendere lezioni di pianoforte all'età di cinque anni (dopo un primo intervento materno), da una serva liberata, Marja Markovna Palčikova. Fu in questo periodo che la forte inclinazione e sensibilità musicale si manifestò, tanto da preoccupare l'istitutrice Fanny Dürbach come essa stessa raccontò poi al fratello Modest.[5] Gli studi musicali proseguono nel 1848 col pianista Filippov. Nel 1850 assiste con la madre per la prima volta ad un'opera lirica: Una vita per lo Zar di Michail Ivanovič Glinka. Quest'opera e il Don Giovanni di Mozart costituiranno sempre una pietra del paragone per il compositore.



Nel 1850 supera l'esame per l'ammissione alla Scuola di Giurisprudenza di Pietroburgo che frequentò per i successivi nove anni, un destino, quello di burocrate, notevolmente diffuso nel ceto al quale Čajkovskij apparteneva (anche i suoi due fratelli gemelli compirono eguali studi). Nella Scuola di Giurisprudenza[6] ottenne risultati mediocri, ma strinse amicizie che si prolungarono per tutta l'esistenza, scoprendo anche debolezze umane: quali quella per il fumo ed il bere (fu sempre un accanito fumatore ed amante dell'alcool). Nell'ambiente tipico di tutte le comunità chiuse ove si trovavano assieme adolescenti e ragazzi più maturi, si realizzarono per Čajkovskij anche le prime esperienze omosessuali. Una conoscenza speciale avvenne col futuro poeta Aleksej Nikolaevič Apuchtin che ebbe su di lui un forte influsso personale come è raccontato, per esempio, dalla Berberova nella suo libro.[7] Molte di queste amicizie, indipendentemente dalla componente amorosa, furono importanti per Čajkovskij e in esse trovò sostegno e riferimento. Durante gli anni alla Scuola di Giurisprudenza Pëtr Il'ič, ebbe ampio modo di frequentare tanto il teatro d'opera e prosa nonché il balletto, con le sue celebrate stelle, cosa che gli sarebbe diventata in futuro utile e nella Scuola stessa prese lezioni di canto corale (possedeva una bella voce di "soprano") e ricominciò lo studio del pianoforte col famoso costruttore di strumenti Becker.



A sedici anni ascolta per la prima volta il Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart: è un colpo di fulmine, una assoluta rivelazione del proprio destino per la musica: «A Mozart sono debitore della mia vita dedicata alla musica».[8] Altri studi pianistici seguiranno alla conclusione della frequenza della Scuola di Giurisprudenza nel 1859 e al conseguente impiego al Ministero della Giustizia (due cose alle quali Čajkovskij dava scarsa rilevanza, sebbene fosse uscito dalla Scuola come uno dei migliori del proprio anno): essi saranno appresi per tre anni (siamo nel 1855) attraverso un celebre maestro dell'epoca, Rudolf Vasilevič Küdinger (1832-1913). Quel tempo (ultimo anno della Scuola di Giurisprudenza) fu per Čajkovskij ricco ed appagante sotto l'aspetto di vita di società, ove riscuoteva non marginali successi [9], anche nel campo femminile, riuscendo simpatico a tutti («un giovanotto proprio per bene», scrive la Berberova).



Ma una tragica circostanza, dalle conseguenze incalcolabili, era avvenuta nel giugno del 1854: l'adorata madre era morta a seguito di una epidemia di colera ed anche il padre, il giorno dopo il funerale, si era sentito male, riuscendo a scampare alla morte. Lo stesso musicista scriverà nel 1878: «Ogni momento di quel giorno spaventoso è vivido in me come fosse ieri»[10]. È singolare che il compositore russo concluda la propria esistenza a causa della stessa malattia (se si accetta la versione ufficiale della sua morte, vedi oltre), anche se a quel tempo il colera era "di casa" in Russia.



Lo stesso anno 1854 vede la prima composizione che il musicista considerò degna di essere conservata. Anastasie-Valse, dedicata alla governante Anastasija Petrovna (pubblicata nel 1913).


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