Titolo: Omero, Iliade Autore: Alessandro Baricco Casa editrice: Feltrinelli Anno: 2004 Genere del libro: Storico Protagonisti: Elena Donna bellissima, paragonata ad una dea è data in moglie a Menelao, fratello di Agamennone (re di Micene). Paride (principe di *****) si innamora follemente di lei e la conduce nella sua terra e la prende come sposa. Per lei scoppia la guerra fra ***** e Achei. Più volte nel libro, Elena, si pente di essere scappata a ***** con l’amante poiché questo provocò molte morti e molto dolore. Alla morte di Paride si sposò col fratello Deìfobo. Quando il cavallo, costruito dagli achei entrò in città, si pensa che fu proprio Elena a lanciare il segnale per far attaccare gli spartani, segnando la fine dei troiani. Menelao Fratello minore di Agamennone, è il re di Sparta. Sposato inizialmente con la bellissima Elena che, li verrà strappata via da Paride. Nella guerra di ***** ha avuto un ruolo importantissimo, è uno degli eroi di questa battaglia poiché uccise numerosi soldati troiani.
Oppure:
Questo volume nasce da un progetto di rilettura del poema omerico destinato alla scena teatrale. Baricco smonta e rimonta l'Iliade creando ventun monologhi, corrispondenti ad altrettanti personaggi del poema e al personaggio di un aedo che racconta, in chiusura, l'assedio e la caduta di *****. L'autore "rinuncia" agli dei e punta sulle figure che si muovono sulla terra, sui campi di battaglia, nei palazzi achei, dietro le mura della città assediata. Tema nodale di questa sequenza di monologhi è la guerra, la guerra come desiderio, destino, fascinazione, condanna. Un'operazione teatrale e letteraria insieme, dalla quale emerge un intenso sapore di attualizzazione, riviviscenza, urgenza, anche morale e civile.
Criseide, Elena, Enea, Achille, Priamo, Diomede, Ulisse, Ettore e gli altri famosi personaggi creati dalla tradizione poetica di un lontano passato tornano a raccontare la loro storia, rivolgendosi direttamente ai lettori in un libro che fa rivivere passioni, odi, amori, inganni e battaglie senza tempo. Alessandro Baricco, scrittore innovativo e amante delle sperimentazioni, scompone e ricompone il capolavoro omerico in venti monologhi più uno finale, in cui l’aedo Demòdoco narra l’inganno del cavallo di Ulisse e l’epilogo dell’assedio, episodio originalmente riportato nell’Odissea. Avvalendosi della consulenza della traduttrice Maria Grazia Ciani, Baricco realizza un testo in prosa, più breve dell’originale e scritto in un italiano corrente, una galleria a più voci, che nasce da un progetto di rilettura destinato alla scena teatrale e presentato al Romaeuropa Festival 2004. Riallacciandosi alla dimensione dell’oralità su cui si basava la poetica antica, l’opera si propone quale concentrato di narrazioni in soggettiva: ventun monologhi in cui ogni personaggio fa rivivere fatti, impressioni, sentimenti dal proprio punto di vista e con le proprie parole. Seppur fedele al capolavoro omerico, l’opera presenta un’importante differenza rispetto all’originale: l’eliminazione delle divinità dalla trama. Il moderno autore relega gli dei sullo sfondo mentre il cantore antico li riconosceva grandi protagonisti degli eventi. I veri attori dell’Iliade, raccontata da Baricco sono gli uomini e le donne, sia i vincitori sia i vinti, che con le loro azioni e le loro passioni muovono un mondo complesso, solo apparentemente lontano, ma in realtà molto vicino a quello di oggi. Rivivono in ogni personaggio valori e sentimenti universali, che da sempre fanno parte della natura umana: la pietà, l’odio, la compassione, la voglia di pace, rappresentata dalle figure femminili di Andromaca, Ecuba, Elena, e la forza violenta che si esprime nel conflitto, incarnata da Achille.
Nella rilettura del capolavoro operata da Baricco si percepisce un intenso sapore di attualizzazione, di urgenza morale e civile. Come dichiara l’autore nella postilla sulla guerra che chiude il libro, riscrivere in questo periodo una storia di guerra, anzi un vero e proprio “monumento alla guerra”, come viene definita l’Iliade, non è un “dettaglio qualsiasi”. Ma può costituire un aiuto importante, per non lasciarsi incantare dal fascino perverso della violenza e per riaffermare l’importanza di una via verso la pace.
Ciao spero ke ti andraà bene!!