Domanda:
religionee, ricerche sull'ebraismo?
babith19
2009-04-24 12:15:03 UTC
ciao ragazzi .. ho una ricerca da fare.. sull'ebraismo..tutto ciò che dovrei cercare è questo : feste - storia dell' Alleanza : popolo di Israele - la diaspora - la teologia ebraica - tre luoghi dell'ebraismo : tempio e sinagoghe..
potete aiutarmi??? *__*
Cinque risposte:
anonymous
2009-04-24 13:07:26 UTC
L'Ebraismo è religione monoteistica basata sugli scritti della Torah, sviluppatasi certamente precedentemente all'anno 1000 avanti Cristo, scaturendo dalle religioni enoteistiche dei popoli cananei; dall'Ebraismo si fanno derivare numerose altre religioni, tra cui le due principali sono il Cristianesimo e l'Islam. Il testo sacro per antonomasia, ma non l'unico nella religione ebraica, è la Torah, scritta in ebraico, corrispondente ai 5 libri del Pentateuco e contenente le istruzioni impartite da Dio al Popolo d'Israele sul Monte Sinai, quarantanove giorni dopo l'esodo dall'Egitto. Essa contiene la descrizione della storia dell'umanità dalla Creazione fino all'arrivo degli Ebrei in Terra d'Israele. Inoltre include i precetti comandati da Dio al Popolo d'Israele, che suggellano il patto stretto tra la Divinità e il popolo ebraico. Il canone ebraico delle Sacre Scritture venne definito nel I secolo.
<3
2009-04-24 13:22:40 UTC
1 Introduzione



Ebraismo Religione degli ebrei, la più antica fra le fedi monoteistiche. La lingua italiana utilizza convenzionalmente il termine 'ebraismo', benché la religione abbracciata dagli ebrei sin dall'epoca che seguì la fine dell'esilio a Babilonia (VI secolo a.C.), venga definita scientificamente 'giudaismo'. La tradizione ebraica considera la propria esperienza religiosa eminentemente come osservanza della Torah, la legge suprema che Dio ha donato al suo popolo, e come Halakah, una 'via', un percorso di fede e di vita da seguire scrupolosamente a livello personale e collettivo.



Nato nella regione storica della Palestina, in parte coincidente con il territorio dell'odierno stato di Israele, l'ebraismo è oggi diffuso in tutto il mondo: è praticato fuori d'Israele dalle comunità della diaspora, formatesi in seguito ai fenomeni di emigrazione che, spesso a causa di persecuzioni ed espulsioni, hanno caratterizzato l'intera storia ebraica. È comunque necessario puntualizzare il fatto che non tutti i 18 milioni di ebrei presenti nel mondo (dei quali 6.800.000 negli Stati Uniti, oltre 3.600.000 in Israele, quasi 2.000.000 in Russia, circa 1.500.000 in Europa) praticano la religione tradizionale, nell'ambito della quale non mancano poi orientamenti diversi, talora contrastanti.



2 La rivelazione dell'unico Dio





Caratteristica fondamentale dell'ebraismo è un monoteismo radicale, la fede in un unico Dio, assolutamente trascendente e creatore di un universo che governa provvidenzialmente dall'inizio dei tempi. Israele esprime la consapevolezza che Dio abbia 'parlato' al suo popolo e, nel corso della storia, la Scrittura sacra, la Bibbia, documenta le tappe di questa rivelazione progressiva, interpretata dagli ebrei come un'alleanza, berith, che Dio ha istituito con loro in quanto popolo eletto, chiamato a custodire gelosamente i precetti della legge.



Il tetragramma sacro YHWH esprime il nome di Dio, che probabilmente in origine si sarebbe dovuto pronunciare come Jaweh o Yahweh, parola riconducibile alla radice del verbo 'essere'. Infatti in un passo fondamentale del libro dell'Esodo (3:14) Dio si rivela a Mosè proclamando: 'Io sono colui che sono', una proposizione che ha dato luogo a infinite discussioni in sede esegetica, ma il cui significato non appare comunque discosto dall'idea esprimibile compiutamente con le parole: 'Io sono colui che è', nel senso che Dio definisce se stesso come entità reale e realtà suprema per eccellenza, che, nel contesto specifico dell'esodo del popolo di Israele dall'Egitto, rende manifesta la sua presenza di liberatore della sua gente dalla schiavitù. La tradizione israelitica considera illecito pronunciare il nome di Dio. Esso, a motivo dell'uso tipico della scrittura ebraica di non registrare le vocali, compariva nella redazione antica della Bibbia in forma consonantica come Yhwh, sostituito nella lettura con il termine più generico Adonai ('Signore'), in quanto soltanto il sommo sacerdote era autorizzato, una sola volta all'anno (durante la festa dello Yom Kippur), a pronunciare solennemente il nome ineffabile della divinità. Quando, nel VII secolo d.C., i dotti masoreti si accinsero a dotare di vocali i libri biblici per renderne più sicura la tradizione testuale, inserirono nel tetragramma sacro le vocali di 'Adonai', dando luogo alla forma 'Yehowah' che sta all'origine del nome Geova.



Signore onnipotente e legislatore, Dio esige dal suo popolo un'assoluta fedeltà e un'obbedienza incondizionata alla sua legge, promulgata solennemente sul monte Sinai ai tempi dell'esodo e registrata compiutamente nei primi cinque libri della Bibbia, detti, per l'appunto, 'Torah', 'legge' in ebraico, ai quali si affiancano i libri profetici e gli altri scritti canonici. La vicenda storica del popolo di Israele è interpretata dalla tradizione ebraica secondo una prospettiva teologica, come luogo privilegiato dell'intervento di Dio, che assiste costantemente il suo popolo assicurandogli la salvezza di fronte ai numerosi e potenti nemici, in virtù dell'alleanza stabilita per l'eternità; la sofferenza, elemento costante nella storia degli ebrei fin dall'antichità, soprattutto dopo la vicenda drammatica della deportazione a Babilonia nel 586 a.C., è la conseguenza tangibile dell'infedeltà del popolo eletto ai precetti della sua religione e ai doveri dell'alleanza. Dio è comunque sempre disposto a rinnovare l'alleanza, risollevando gli israeliti prostrati dall'oppressione e infondendo loro nuove speranze.



La fede incrollabile nell'intervento liberatore di Dio e la coscienza della necessità della conversione al fine di ottenere la salvezza alimentano, già nei libri profetici della Bibbia, ma soprattutto nell'ebraismo della diaspora, la speranza nell'avvento di un Messia, l'uomo dalla missione escatologica che Dio invierà alla fine dei tempi per liberare definitivamente il suo popolo dall'esilio e dalla dominazione straniera e instaur



L'anno ebraico è scandito da varie ricorrenze che ricordano gli eventi succedutesi dalla creazione e che ricordano la storia degli ebrei.

Le principali feste ebraiche sono legate alle stagioni e ad antiche tradizioni agricole pastorali.

Il calendario ebraico comprende cinque feste maggiori di origine biblica. Le tre feste "del pellegrinaggio" o "feste del raccolto" (Pesach, Shavuot e Sukkoth) associate all'esodo dell'Egitto e le due "feste penitenziali" (Rosh HaShanan e Yom Kippur) Peasah (Pasqua) è la festa più importante del calendario ebraico. Si celebra tra marzo e aprile e ricorda la liberazione dalla schiavitù egiziana.

Shavuot (pentecoste) si celebra nel periodo della mietitura, cinquanta giorni dopo la Pasqua. Ricorda il dono delle leggi (Torah) sul monte Sinai che trasformò gli schiavi fuggiti dall'Egitto in un vero "popolo".

Altre occasioni come il Purim sono invece feste minori e non hanno una diretta origine biblica.

Per le feste maggiori valgono tutti i divieti dello Shabbat, ma è permessa la preparazione del cibo e l'accensione del fuoco, eccetto che nello Yom Kippur.

Lo scopo di un Yom Tax, cioè di un giorno buono è quello di gioire dei piaceri del mondo dati da Dio e di concentrarsi della preghiera e nello studio.

La diaspora ebraica (in lingua ebraica Tefutzah o Galut גלות, letteralmente "esilio") è la dispersione del popolo ebreo avvenuta durante i regni di Babilonia e sotto l'impero romano. In seguito il termine assunse il significato più generale di migrazione.

È generalmente accettato che la diaspora ebraica abbia avuto inizio intorno all'XIII-VI secolo a.C., con la conquista degli antichi regni ebraici e l'espulsione programmata degli schiavi ebrei dalle loro terre. Un numero consistente di comunità ebraiche si stabilirono poi in varie zone del medio oriente e crearono importanti centri di giudaismo, attivi per secoli a venire. Le soppressioni della grande rivolta ebraica nel 70 d.C. e della rivolta di Bar Kokhba, nel 135 d.C., contribuirono notevolmente all'espansione della diaspora. Molti ebrei furono espulsi dallo stato della Giudea, mentre altri furono venduti come schiavi. Durante la loro assenza, il tempio di Gerusalemme fu distrutto per essere sostituito da una moschea, la Cupola della roccia. Dell'antico edificio religioso semita è rimasto solo il muro occidentale, chiamato "Muro del pianto".

Il termine è anche usato, in forma più spirituale, per riferirsi agli ebrei i cui antenati si sono convertiti all'ebraismo al di fuori di Israele, sebbene questi non possano essere propriamente definiti come esiliati.

Sinagoga è termine ebraico per "assemblea, luogo di riunione", col tempo passato a definire il luogo di culto della religione ebraica, essendo la parola stessa la traduzione in greco del termine ebraico בית כנסת (Beit Kenneset, appunto casa di riunione). In yiddish il termine è šul (שול), il quale corrisponde all'usanza ebraico-italiana di riferire alla sinagoga come "scola", dal quale, ad esempio, la Piazza delle Cinque Scole nel vecchio ghetto di Roma.

La teologia (dal greco θεός, theos, "Dio", + λόγος, logos, "parola" o "discorso") è la disciplina che studia Dio, ovvero la divinità nei caratteri che le varie religioni riconoscono come propri del divino in quanto tale; accessoriamente, si occupa di sviluppare elaborazioni teoretiche circa materie dogmatiche, oggetto della fede dei credenti
?
2009-04-24 23:35:14 UTC
Ma su wikipedia fai prima che chiedendo qui... ma anche da un libro in biblioteca! caspita ma che avete? l'encefalogramma piattissimo? e usatelo il cervello un pochino!!!
anonymous
2009-04-24 12:25:58 UTC
L'anno ebraico è scandito da varie ricorrenze che ricordano gli eventi succedutesi dalla creazione e che ricordano la storia degli ebrei.

Le principali feste ebraiche sono legate alle stagioni e ad antiche tradizioni agricole pastorali.

Il calendario ebraico comprende cinque feste maggiori di origine biblica. Le tre feste "del pellegrinaggio" o "feste del raccolto" (Pesach, Shavuot e Sukkoth) associate all'esodo dell'Egitto e le due "feste penitenziali" (Rosh HaShanan e Yom Kippur) Peasah (Pasqua) è la festa più importante del calendario ebraico. Si celebra tra marzo e aprile e ricorda la liberazione dalla schiavitù egiziana.

Shavuot (pentecoste) si celebra nel periodo della mietitura, cinquanta giorni dopo la Pasqua. Ricorda il dono delle leggi (Torah) sul monte Sinai che trasformò gli schiavi fuggiti dall'Egitto in un vero "popolo".

Altre occasioni come il Purim sono invece feste minori e non hanno una diretta origine biblica.

Per le feste maggiori valgono tutti i divieti dello Shabbat, ma è permessa la preparazione del cibo e l'accensione del fuoco, eccetto che nello Yom Kippur.

Lo scopo di un Yom Tax, cioè di un giorno buono è quello di gioire dei piaceri del mondo dati da Dio e di concentrarsi della preghiera e nello studio.

La diaspora ebraica (in lingua ebraica Tefutzah o Galut גלות, letteralmente "esilio") è la dispersione del popolo ebreo avvenuta durante i regni di Babilonia e sotto l'impero romano. In seguito il termine assunse il significato più generale di migrazione.

È generalmente accettato che la diaspora ebraica abbia avuto inizio intorno all'XIII-VI secolo a.C., con la conquista degli antichi regni ebraici e l'espulsione programmata degli schiavi ebrei dalle loro terre. Un numero consistente di comunità ebraiche si stabilirono poi in varie zone del medio oriente e crearono importanti centri di giudaismo, attivi per secoli a venire. Le soppressioni della grande rivolta ebraica nel 70 d.C. e della rivolta di Bar Kokhba, nel 135 d.C., contribuirono notevolmente all'espansione della diaspora. Molti ebrei furono espulsi dallo stato della Giudea, mentre altri furono venduti come schiavi. Durante la loro assenza, il tempio di Gerusalemme fu distrutto per essere sostituito da una moschea, la Cupola della roccia. Dell'antico edificio religioso semita è rimasto solo il muro occidentale, chiamato "Muro del pianto".

Il termine è anche usato, in forma più spirituale, per riferirsi agli ebrei i cui antenati si sono convertiti all'ebraismo al di fuori di Israele, sebbene questi non possano essere propriamente definiti come esiliati.

Sinagoga è termine ebraico per "assemblea, luogo di riunione", col tempo passato a definire il luogo di culto della religione ebraica, essendo la parola stessa la traduzione in greco del termine ebraico בית כנסת (Beit Kenneset, appunto casa di riunione). In yiddish il termine è šul (שול), il quale corrisponde all'usanza ebraico-italiana di riferire alla sinagoga come "scola", dal quale, ad esempio, la Piazza delle Cinque Scole nel vecchio ghetto di Roma.

La teologia (dal greco θεός, theos, "Dio", + λόγος, logos, "parola" o "discorso") è la disciplina che studia Dio, ovvero la divinità nei caratteri che le varie religioni riconoscono come propri del divino in quanto tale; accessoriamente, si occupa di sviluppare elaborazioni teoretiche circa materie dogmatiche, oggetto della fede dei credenti
anonymous
2009-04-24 12:22:43 UTC
ciao...io potrei aiutarti... dunque...



1 Introduzione



Ebraismo Religione degli ebrei, la più antica fra le fedi monoteistiche. La lingua italiana utilizza convenzionalmente il termine 'ebraismo', benché la religione abbracciata dagli ebrei sin dall'epoca che seguì la fine dell'esilio a Babilonia (VI secolo a.C.), venga definita scientificamente 'giudaismo'. La tradizione ebraica considera la propria esperienza religiosa eminentemente come osservanza della Torah, la legge suprema che Dio ha donato al suo popolo, e come Halakah, una 'via', un percorso di fede e di vita da seguire scrupolosamente a livello personale e collettivo.



Nato nella regione storica della Palestina, in parte coincidente con il territorio dell'odierno stato di Israele, l'ebraismo è oggi diffuso in tutto il mondo: è praticato fuori d'Israele dalle comunità della diaspora, formatesi in seguito ai fenomeni di emigrazione che, spesso a causa di persecuzioni ed espulsioni, hanno caratterizzato l'intera storia ebraica. È comunque necessario puntualizzare il fatto che non tutti i 18 milioni di ebrei presenti nel mondo (dei quali 6.800.000 negli Stati Uniti, oltre 3.600.000 in Israele, quasi 2.000.000 in Russia, circa 1.500.000 in Europa) praticano la religione tradizionale, nell'ambito della quale non mancano poi orientamenti diversi, talora contrastanti.



2 La rivelazione dell'unico Dio





Caratteristica fondamentale dell'ebraismo è un monoteismo radicale, la fede in un unico Dio, assolutamente trascendente e creatore di un universo che governa provvidenzialmente dall'inizio dei tempi. Israele esprime la consapevolezza che Dio abbia 'parlato' al suo popolo e, nel corso della storia, la Scrittura sacra, la Bibbia, documenta le tappe di questa rivelazione progressiva, interpretata dagli ebrei come un'alleanza, berith, che Dio ha istituito con loro in quanto popolo eletto, chiamato a custodire gelosamente i precetti della legge.



Il tetragramma sacro YHWH esprime il nome di Dio, che probabilmente in origine si sarebbe dovuto pronunciare come Jaweh o Yahweh, parola riconducibile alla radice del verbo 'essere'. Infatti in un passo fondamentale del libro dell'Esodo (3:14) Dio si rivela a Mosè proclamando: 'Io sono colui che sono', una proposizione che ha dato luogo a infinite discussioni in sede esegetica, ma il cui significato non appare comunque discosto dall'idea esprimibile compiutamente con le parole: 'Io sono colui che è', nel senso che Dio definisce se stesso come entità reale e realtà suprema per eccellenza, che, nel contesto specifico dell'esodo del popolo di Israele dall'Egitto, rende manifesta la sua presenza di liberatore della sua gente dalla schiavitù. La tradizione israelitica considera illecito pronunciare il nome di Dio. Esso, a motivo dell'uso tipico della scrittura ebraica di non registrare le vocali, compariva nella redazione antica della Bibbia in forma consonantica come Yhwh, sostituito nella lettura con il termine più generico Adonai ('Signore'), in quanto soltanto il sommo sacerdote era autorizzato, una sola volta all'anno (durante la festa dello Yom Kippur), a pronunciare solennemente il nome ineffabile della divinità. Quando, nel VII secolo d.C., i dotti masoreti si accinsero a dotare di vocali i libri biblici per renderne più sicura la tradizione testuale, inserirono nel tetragramma sacro le vocali di 'Adonai', dando luogo alla forma 'Yehowah' che sta all'origine del nome Geova.



Signore onnipotente e legislatore, Dio esige dal suo popolo un'assoluta fedeltà e un'obbedienza incondizionata alla sua legge, promulgata solennemente sul monte Sinai ai tempi dell'esodo e registrata compiutamente nei primi cinque libri della Bibbia, detti, per l'appunto, 'Torah', 'legge' in ebraico, ai quali si affiancano i libri profetici e gli altri scritti canonici. La vicenda storica del popolo di Israele è interpretata dalla tradizione ebraica secondo una prospettiva teologica, come luogo privilegiato dell'intervento di Dio, che assiste costantemente il suo popolo assicurandogli la salvezza di fronte ai numerosi e potenti nemici, in virtù dell'alleanza stabilita per l'eternità; la sofferenza, elemento costante nella storia degli ebrei fin dall'antichità, soprattutto dopo la vicenda drammatica della deportazione a Babilonia nel 586 a.C., è la conseguenza tangibile dell'infedeltà del popolo eletto ai precetti della sua religione e ai doveri dell'alleanza. Dio è comunque sempre disposto a rinnovare l'alleanza, risollevando gli israeliti prostrati dall'oppressione e infondendo loro nuove speranze.



La fede incrollabile nell'intervento liberatore di Dio e la coscienza della necessità della conversione al fine di ottenere la salvezza alimentano, già nei libri profetici della Bibbia, ma soprattutto nell'ebraismo della diaspora, la speranza nell'avvento di un Messia, l'uomo dalla missione escatologica che Dio invierà alla fine dei tempi per liberare definitivamente il suo popolo dall'esilio e dalla dominazione straniera e instaur


Questo contenuto è stato originariamente pubblicato su Y! Answers, un sito di domande e risposte chiuso nel 2021.
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