Lo straordinario successo che ha accompagnato il Codice da Vinci in Europa e non solo, induce a segnalarlo come esempio emblematico di un tipo di letteratura che attraversa le frontiere e si impone, nel bene o nel male, al vertice delle vendite in tutto il mondo.
Il Codice inoltre è anche un esempio di come un libro possa legare e raccontare nelle sue pagine lastoria religiosa e artistica dell’Europa. I riferimenti alle opere di un maestro come Leonardo da Vinci, infatti, permettono al lettore di spaziare attraverso tutta l’Europa, dall’Italia alla Francia, alla Gran Bretagna, fino in Polonia. Il libro poi è costruito su una visione quantomeno originale del Cristianesimo e delle origini della Chiesa romana, entrambe pietre miliari della cultura europea.
La storia è ambientata in Francia all'interno del Louvre, noto per il suo prestigio in tutto il mondo. Inizia con l'uccisione del curatore del Louvre, Jacques Sauniere, capo di una società segreta custode di un tremendo segreto. Il Graal infatti sarebbe l'unico espediente in grado di garantire all'organizzazione un potere illimitato sulla Chiesa romana. Un messaggio in codice lasciato in punto di morte da Sauniere inganna la polizia giudiziaria francese che ritiene il principale indiziato Robert Langdon, uno storico americano rinomato per i suoi studi sul santo Graal sviluppati su un libro dalle controverse teorie. Il messaggio in codice di Sauniere ha però più di un destinatario: una sequenza numerica contenuta in esso costringe infatti gli inquirenti a rivolgersi al dipartimento di crittologia. L'esperto contattato è Sophie Neveu, nipote di Sauniere, che le ha lasciato in eredità un secondo segreto. La verità sul Graal permette di detenere un potere immenso; vale infatti molto di più dei venti milioni di dollari offerti dal Vaticano all'Opus Dei per assicurarsi che venga scoperto e non rivelato. Si tratta di un thriller dalla trama complessa che vede da un lato l'Opus Dei all'affannosa ricerca del Graal e dall'altro il tentativo di Langdon e Sophie di rintracciare la verità andata perduta dopo l’omicidio di Sauniere. L'intento del Gran maestro, l’oscuro personaggio che lavora a finaco dell’Opus Dei è quello di rivelare il segreto sulla vita e sulla discendenza di Gesù al mondo intero; ma alla fine Langdon riuscirà a sventare il pericolo. La conclusione del libro ci rivelerà poi come Langdon riesca ad avere accesso alle informazioni contenute nel cofanetto e a scoprire cosa sia in realtà il Graal: il luogo sotto il quale si trovano sepolti i resti di Maria Maddalena, presunta sposa di Gesù e progenitrice di una stirpe reale. Ciò che rende il libro veramente avvincente è senza ombra di dubbio quell’alone di mistero che circonda il Graal; la trama infatti come il più classico dei thriller è in grado di appassionare il lettore che rimane col fiato sospeso in attesa di scoprire le inquietanti verità.
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Jacques Saunière, famoso curatore del Louvre, viene brutalmente colpito durante una notte all’interno dello stesso museo parigino. In un ultimo gesto disperato, l’uomo di settantasei anni, si aggrappa ad un dipinto di Caravaggio e fa scattare l’allarme. La pesante saracinesca di ferro viene immediatamente giù, bloccando l’ingresso al suo inseguitore. Gli ultimi minuti di vita, Saunière li impiega per togliersi i vestiti, distendersi sul pavimento e disporsi come il celeberrimo disegno di Leonardo Da Vinci, l’uomo di Vitruvio. Quando giungono i primi soccorritori si trovano davanti ad una scena agghiacciante: vicino al corpo nudo senza vita alcuni numeri e un nome: Robert Langdon.
Così ha inizio il thriller dai risvolti esoterici che ha suscitato numerosissime polemiche e che è diventato un fenomeno editoriale tradotto in quarantaquattro lingue e con oltre quaranta milioni di copie vendute. L’idea di fondo della storia è che la chiave del segreto del Graal, che la Chiesa si è prodigata a nascondere attraverso “la più grande opera di insabbiamento della storia”, sia da ricercare nell’allusivo linguaggio della pittura. Tra realtà e fantasia Dan Brown riesce a rapire e a coinvolgere, costruendo una trama incalzante e avvincente grazie all’utilizzo dei simbolismi della religione e dell’arte. Molti studiosi hanno criticato questo libro a causa delle senza dubbio imprecise ricostruzioni storiche, documentali e artistiche. Ed anche molti critici hanno sostenuto che le idee principali del libro siano state tratte da opere precedenti e meno famose. Una di queste è il saggio Il Santo Graal di Michael Baigent e Richard Leigh i quali hanno perfino citato Dan Brown in tribunale per plagio. La controversia giudiziaria si è conclusa a favore di Brown, stabilendo che Il codice da Vinci pur riprendendo alcuni elementi dell’opera dei due storici, non è stato copiato. Una curiosità: forse uno dei personaggi del romanzo, lo storico Leigh Teabing, è stato scelto utilizzando il cognome di Richard Leigh e l’anagramma del cognome di Michael Baigent.I