Domanda:
gomorra riflessione....................?
Vike The Guitarist L
2008-09-29 06:12:49 UTC
ho bisogno di una riflessione dettagliata del libro gomorra
Quattro risposte:
anonymous
2008-09-29 06:18:12 UTC
http://www.my-libraryblog.com/2007/05/14/gomorra-roberto-saviano/

http://www.ibs.it/code/9788804554509/saviano-roberto/gomorra-viaggio-nell

http://www.bol.it/libri/scheda/ea978880455450.html



prova qui.... 10 punti ??
anonymous
2008-09-29 13:20:15 UTC
TITOLO

Gomorra – Viaggio nell’impero economico e nel sogno di dominio della camorra



AUTORE

Roberto Saviano



CASA EDITRICE

Mondadori



ANNO

2006



GENERE

Romanzo sulla criminalità e la mafia.



PROTAGONISTI

ROBERTO SAVIANO

L’autore è uno dei personaggi del racconto che, attraverso i suoi ricordi e le sue esperienze racconta il “Sistema” che affligge Napoli e provincia. Saviano nel libro, racconta che lui stesso ha partecipato allo scarico di merci clandestine, ha assistito a molti omicidi e ha investigato in molte questioni mafiose poiché attirato, ma allo stesso tempo “schifato” di ciò che accade nella sua città.



IL SISTEMA

Il Sistema è il nuovo come con cui si chiama la camorra. Da un lato è un’organizzazione affaristica che agisce in tutto il mondo; dall’altro lato è un fenomeno criminale influenzato dalla spettacolarizzazione mediatica. Il sistema è come una piramide dove al vertice c’è un boss che decide della sorte di molte persone, addirittura dell’economia.

In Gomorra sono citati numerosi boss mafiosi, sia uomini che donne, ad esempio: i Nuvoletta e i Di Lauro. Ogni boss ha un soprannome che gli distingue e li identifica.



EPOCA E LUOGHI IN CUI SI SVOLGONO LE VICENDE

Gomorra è ambientato dagli anni ’80 ad oggi in Napoli e provincia; soprattutto a Casal del Principe. Però sono anche citati altri luoghi italiani, ma soprattutto stranieri fra cui: la Spagna e l’Inghilterra.



RIASSUNTO

Il libro inizia parlando dello sbarco clandestino di abiti e scarpe, il cui materiale, provenente soprattutto dalla Cina, viene lavorato a prezzi bassissimi delle fabbriche in nero di Napoli e provincia. I vestiti, la droga, la spazzatura e le armi sono i materiali più usati dai clan mafiosi per guadagnare denaro sporco. La droga acquistata anche essa a prezzi bassissimi viene spacciata in piazze dove la polizia pur consapevole di ciò che accade non può far niente. Napoli fornisce servizi a prezzi vantaggiosi ai proprietari delle discariche di altre regioni. La spazzatura prelevata invece di essere disintegrata nella maniera corretta, viene “nascosta” nelle viscere della terra della stessa Napoli, inquinando l’aria e gli abitanti della zona. Lo stesso accade per le armi che nel napoletano vengono nascoste e vendute ai paesi in guerra. Tutte queste attività illegali vengono gestite dai clan mafiosi che, si contendono i vari territori anche con guerre, faide, uccidendosi fra loro, vendicandosi degli affronti subiti e trasformando i bambini in piccoli spacciatori e addirittura killer.

Coloro che provano a ribellasi al Sistema vengono subito eliminati, le autorità non intervengono poiché spesso anch’esse appartenenti ad alcuni clan. I feriti nella guerra fra i clan non vengono soccorsi fino a che non si sia assicurato il decesso poiché anche gli addetti agli ospedali sono intimoriti da ciò che può accadergli se salvano persone che dovrebbero morire secondo le logiche camorristiche. Questo è un romanzo di denuncia di ciò che accade nel nostro paese, sperando che un giorno la camorra verrà distrutta per sempre e che tutti anche i campani abbiano la possibilità di vivere come persone normali, senza essere soggetto di pregiudizi dovuti a ciò che accade nella loro terra.



TEMATICHE

Le tematiche di questo libro sono: la criminalità, la mafia, il potere e la morte.

La criminalità e la mafia:

“…il vescovo di Nola definì il sud Italia la discarica abusiva dell’Italia ricca e industrializzata…”



“…chissà a cosa avevo partecipato,senza decisione, senza una vera scelta…invece ero finito per curiosità a scaricare merce clandestina…”



“…la notte precedente erano arrivati una trentina di kalashnikov dall’est. Dalla Macedonia. Skopje-Gricignano d’Aversa, un viaggio veloce, tranquillo che aveva riemito i garage della camorra di mitra e fucili a pompa.



“…le indagini segnalano che solo nel napoletano su diciotto ditte di raccoglimento rifiuti, quindici sono direttamente legate ai clan camorristici…”





La morte, dolore e rivendicazioni:

“…ma i due personaggi sono pieni di timore, non sanno quanti affiliati sono passati con gli Spagnoli e quanti sono rimasti dalla loro parte…uccidere tutti. Tutti quanti. Anche col dubbio. Anche se non sai da che parte stanno, anche se non sai se hanno una parte. Spara! È melma…”



“ – Chi è don Peppino? –

- Sono io…-

L’ultima risposta. Cinque colpi che rimbombarono nelle navate, due pallottole lo colpirono al volto, le altre bucarono la testa, il collo e una mano…”



“…Annalisa Durante, uccisa a Forcella il 27 marzo 2004 dal fuoco incrociato a quattordici anni…i fiori non erano ancora giunti, manifesti affissi ovunque, messaggi di condoglio, lacrime, strazianti ricordi delle compagne di classe…”



“…Dopo meno di ventiquattr’ore dall’arresto del boss…venne trovato…un corpo…il corpo era di Edoardo La Monica, ma non si distinguevano più i lineamenti…il messaggio scritto sulla carne viene da tutti decifrato con chiarezza…taglieate le orecchie con lui hai sentito de
anonymous
2008-09-29 13:18:20 UTC
Il rumore dei soldi. L’odore del sangue. Nel regno della camorra, nella Gomorra partenopea, è il denaro il veleno infernale che muove interessi e decisioni. In quella terra non conta il sangue, la vita non vale nulla: con i cadaveri inizia il film che Matteo Garrone trae dall’omonimo libro di Roberto Saviano, grandissimo successo editoriale nato in sordina e arrivato al milione e duecentomila copie vendute. Nell’algida luce di un centro benessere, all’inizio, mentre ci si cura il fisico e si lascia morire l’anima, vite vengono spezzate per quella “necessità di uccidere i nemici e i traditori vista come una trasgressione lecita”, così scrive Saviano nel più dolente degli undici episodi che compongono la sua cantica infernale, quello dedicato a don Peppino Diana, ovviamente eliminato nel 1994 per avere avuto una parola troppo affilata. E alla fine i cadaveri di Marco e Ciro, due bulli incoscienti che ostacolano i ripetitivi meccanismi del “sistema”, sono presi come rifiuti da una ruspa e portati chissà dove. Il magma incandescente di queste micro-storie diventa, nelle immagini di Garrone e nell’accuratissima articolazione del montaggio di Marco Spoletini, una fredda, autorevolmente distaccata documentazione di vite nefande, azioni ignobili, violenze perpetrate e subite con meccanica, quotidianità. Sceglie cinque episodi, per questione di tempi cinematografici, i più universali e meno legati alla cronaca, e con una cesellatura e accuratezza chirurgica li taglia e li cuce, intersecandoli senza che mai il filo della sutura possa incrinare la tensione, ma anche suturare le piaghe infette. Attori professionali, Gianfelice Imparato e Toni Servillo, affiancano i tanti volti ignoti di una città sotto assedio e che pure vuole resistere e risorgere. Il grande pregio di Garrone è di tenersi distante dall’emozione, dall’esibizione, finanche dalla politica e dalla cronaca. E’ un osservatore attento e scrupoloso. La sua denuncia è semplicemente nei fatti che racconta non per distruggere, ma sperare in una ricostruzione. Perché c’è anche, in questa Gomorra, chi tenta di fuggire, di unirsi al grido di chi soffoca: Roberto, neo laureato di belle speranze, non accetta che la vita di un operaio del Nord sia pagata con la vita di una famiglia del Sud, che beve acqua inquinata dai rifiuti prodotti dal primo. Ma è una goccia nel mare. E il suo allontanarsi da vivo viene subito sostituito, nelle immagini livide e acerbe, dall’avvicinarsi di nuovi morti, cadaveri freschi. E non solo eccellenti.



E' il ribellarsi di un ragazzo come tanti alla mafia, alla 'ndrangheta, alla camorra... è il coraggio di un ragazzo come tanti che sceglie di non seguire queste "leggi"... è il ragazzo ke ognuno di noi potrebbe essere se lo volesse... xk una goccia d'acqua non fa niente...ma tante possono diventare piano piano 1 pozzanghera, un fiumiciattolo, un lago , un fiume, un mare, un ocenao...tutto ciò ke si vuole...!!!
Jack89s
2008-09-29 13:30:49 UTC
Il libro Gomorra è inclassificabile tra i generi letterari.

Per quanto mi possa sforzare non riesco a trovare una giusta collocazione, non si può parlare di romanzo, ne di bibliografia, ne trattazione storica e via discorrendo.

Saviano ha creato un nuovo modo di scrivere, il libro per quanto parli di un argomento così complesso come la mafia è fluido, più lo si legge e più ci si rende conto di quanto siamo ingenui.

La mafia, è iniziata quando il primo uomo ha deciso di andare contro i suoi principi per attenersi a leggi dettate(senza nessun diritto) da altre persone, Saviano ci parla di queste persone.

L'autore ci spiega passo dopo passo la struttura mafiosa, quasi ci affascina la perfezione di questa macchina di morte concentrata verso un unico obbiettivo: i soldi.

In questo libro ci sono storie, storie che sembrano uscite da un film ma che in realtà accadono ogni giorno davanti ai nostri occhi.

L'omertà, i giuramenti, l'onore sono i principi fondamentali sui quali si fondano i maggiori "clan" come la Camorra, Sacra Corona Unita,

o L'Ndrangheta. Il libro Gomorra è un vocabolario della malavita, è un dono per capire in pieno quello che, per sua stessa definizione, non esiste.











Spero di esserti stato utile...


Questo contenuto è stato originariamente pubblicato su Y! Answers, un sito di domande e risposte chiuso nel 2021.
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