Domanda:
Monumenti egiziani a Roma?
Martina
2009-12-16 01:46:27 UTC
Devo fare una tesina su qualcosa di egiziano a Roma.... ma non so cosa fare. Mi serve aiutooo, la prof ce l'ha pure con me quindi devo cercare qualcosa di bello....
HELP
Tre risposte:
alexa
2009-12-16 02:00:38 UTC
Roma è stata soprannominata città degli obelischi essendo la città che in

assoluto ne esibisce il maggior numero. Attualmente ve ne sono tredici, anche se

si favoleggia di un quattordicesimo obelisco sepolto nei pressi della chiesa di

San Luigi dei Francesi. Cominciò ad innalzarli l'imperatore Augusto

trasportandone due dall'Egitto: seguì il suo esempio Caligola elevandone uno nel

Circo Vaticano e costruendo in Campo Marzio il grande tempio dedicato a Iside e

Serapide, nella cui area furono poi trovati 5 obelischi; sino alla fine del IV

secolo continuarono ad erigere obelischi molti imperatori romani tra i quali

Costanzo che nel 357 inaugurò al Circo Massimo l'obelisco che ora si trova al

Laterano, il più alto e il più antico del mondo: misura infatti 32,18 metri e

risale al XV secolo a.C.



Per gli antichi Egizi gli obelischi rappresentavano i simulacri del dio solare

Atum-Ra. Il vertice raffigurava il punto di partenza del raggio, il centro cioè

del potere solare, mentre la base rappresentava la materia informe che la luce

divina del sole trasforma in cosmo. I primi erano stati elevati ad Heliopolis,

città consacrata al sole, e venivano eretti in genere al centro dei santuari e

accanto ai templi. Sono i relitti di un'età lontanissima, in cui anche le pietre

erano oggetto di culto!

A Roma essi persero completamente il loro significato originario per assumerne

un altro: quello di testimonianza della grandezza dell'impero romano prima, e

del papato poi.

Il termine che noi oggi usiamo per designare gli obelischi, diverso da quello

che usavano gli antichi egizi, è di origine greca: deriva da obelìskos, che

significa, forse con una punta di ironia non involontaria, "spiedino".



Per estrarre dalle cave gli immensi monoliti, gli egiziani avrebbero usato uno

strumento simile al nostro trapano, munito di una specie di fresa di pietra o di

bronzo, la cui azione abrasiva era molto aumentata dall'uso della sabbia. Una

volta staccato dalla roccia, l'obelisco veniva fatto scivolare verso il fiume ed

issato su una grande chiatta per essere portato a destinazione. L'erezione

avveniva quindi per mezzo di un terrapieno: la progressiva eliminazione della

sabbia sulla quale era adagiato consentiva di far scendere il monolito sulla sua

base. Molto spesso capitava che l'obelisco si spezzasse nel corso di queste

lunghe e delicate operazioni, come dimostrano i frammenti ritrovati nelle cave o

nei fondali dei fiumi.



Il nostro itinerario alla ricerca degli antichi obelischi, spesso sistemati dai

pontefici al centro di piazze e nodi viari come punti di riferimento visivo,

prende inizio da piazza Navona. Qui, al centro dell'area che ricorda con il suo

perimetro l'originaria destinazione per giochi atletici

sorge la celebre Fontana dei Fiumi, progettata da Gian Lorenzo Bernini come

sostegno di un grandioso obelisco.



Il monolito di granito rosso, realizzato nel I secolo d.C. ad imitazione di

quelli egiziani per celebrare l'imperatore Domiziano, era forse destinato al

tempio di Iside in campo Marzio. Nel 309 l'imperatore Massenzio decise di

reimpiegarlo nel circo da lui fatto costruire lungo la via Appia Antica. Rimasto

a lungo rotto in cinque pezzi all'interno del circo, venne ritrovato nel 1649 e

fatto sistemare da papa Innocenzo X Pamphili nella posizione attuale, al centro

della fontana. Subito dopo venne collocata la punta di bronzo, ornata sulla cima

dalla colomba con il ramoscello di ulivo nel becco appartenente allo stemma di

casa Pamphili. In questo modo veniva dato un forte connotato simbolico al

complesso perché la colomba papale domina e trasmette la verità del Vangelo nei

quattro continenti, raffigurati allegoricamente dai quattro fiumi posti alla

base. Il Danubio, il Gange, il Rio della Plata e il Nilo sono rappresentati come

divinità fluviali, facilmente riconoscibili dai singoli attributi. Il Nilo, in

particolare, ha il volto coperto da un velo: non perché, come affermano i

maligni, non voglia vedere la facciata della chiesa di Sant'Agnese, compiuta dal

Borromini, ma per dimostrare il mistero che ancora avvolgeva le origini delle

sorgenti del fiume.



Da piazza Navona ci si può dirigere verso la piazza della Rotonda, che prende il

nome dalla mole cilindrica del Pantheon. Al centro della piazza, che nella sua forma ricorda lo spazio porticato che già in epoca romana doveva circondare il tempio, sorge una fontana a pianta mistilinea progettata da Giacomo della Porta nel 1575.



Al centro della vasca papa Clemente XI Albani fece collocare nel 1711 l'obelisco che tuttora si può ammirare. Il monolite di granito rosso, alto 6,43 metri, proviene dall'Egitto, dove era stato fatto erigere da Ramses II nel XIII secolo a.C. nella città di Heliopolis. Portato a Roma in epoca imprecisata venne riutilizzato nel tempio dedicato ad Iside e Serapide in Campo Marzio



Costeggiando il Pantheon lungo il fianco sinistro si g
anonymous
2009-12-16 02:03:23 UTC
[DOC] Roma e l'Egitto: quando gli Imperatori erano Faraoni - [ Traducir esta página ]Formato de archivo: Microsoft Word

La diffusione di materiali egiziani a Roma si lega all'affermarsi, ... dove si accumularono materiali e monumenti sottratti all'Egitto e qui trasportati, ...

www.liceo-newton.com/Newton%20-%20Egitto%20a%20Roma.doc
anonymous
2009-12-16 01:55:36 UTC
Roma è piena di obelischi egiziani... l'obelisco Lateranense in piazza S. Giovanni in Laterano, in piazza del Popolo, poi c'è l'obelisco Vaticano, a piazza Montecitorio c'è l'obelisco Campense... e molti altri!


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