Titolo:
Il Barone rampante
Genere:
Romanzo
Anno di pubblicazione:
1^ edizione: 1957, edizione letta: 1993 (10^ edizione)
Casa editrice:
Arnoldo Mondadori Editore
Luogo e tempo della narrazione:
Il romanzo è ambientato nella tenuta di Ombrosa, paesino immaginario della riviera Ligure nei pressi di Genova, ma per la precisione, sulle piante del territorio. Il barone si sposta però anche in Spagna (Olivabassa, luogo immaginario) e in Francia. Cosimo inizia a vivere sugli alberi all’età di 12 anni, il 15 giugno del 1767 e vi resta fino a 65 anni; dopo il passaggio della mongolfiera non abbiamo più sue notizie e termina il romanzo.
Ordine cronologico e punto di vista del narratore:
Nel romanzo il rapporto fabula-intreccio coincide, per quanto riguarda il ritmo narrativo, possiamo fare una distinzione del racconto in tre parti: all'inizio il ritmo è molto lento per via delle numerose digressioni; nella seconda parte si velocizza leggermente per via delle scene espresse nei dialoghi, ma non mancano le digressioni; infine i sommari riassumono i vari eventi e velocizzano la vicenda.
L’autore è esterno al racconto; il narratore è onnisciente; fin dall’inizio sappiamo che è il fratello di Cosimo, Biagio. Narra in terza persona e occasionalmente esprime le proprie opinioni sotto il punto di vista di un bambino.
Analisi dei personaggi:
Cosimo Piovasco di Rondò: il protagonista della storia, è una ragazzino di dodici anni figlio di una famiglia nobile; nel corso del racconto diventerà Barone in seguito alla morte del padre. E’ forte e rapido nello spostarsi da un albero all’altro, veste indumenti fatti da lui a seconda della necessità e la sua casa è una capanna (ovviamente su di un albero) che perfeziona giorno dopo giorno per renderla più confortevole. E’ testardo e irremovibile nelle sue decisioni e ha il coraggio di ribellarsi inizialmente ai suoi genitori e in seguito al mondo intero. Le sue virtù più forti sono la costanza, che ha sin da bambino, e l’orgoglio, tanto che non vuole farsi vedere da nessuno toccare terra neanche da morto, per essere sepolto.
Viola: la figlia dei Marchesi d’Ondariva, vicini della famiglia di Cosimo. Ha un carattere variabile: si comporta come una bambina in certe occasioni, ha invece comportamenti adulti in altre. E’ falsa e opportunista in quanto Cosimo, come pure gli altri suoi amici non sanno mai da che parte stia. Si fa desiderare, si mette in mostra ed è molto viziata. Sarà però l’unico vero amore di Cosimo, fin dal primo giorno che la vedrà . Tornata dal collegio sembra cambiata in quanto è fedele al Barone, fino a quando lo abbandona per paura della rivoluzione.
Biagio: il fratello minore di Cosimo, ha quattro anni in meno di lui. E’ l’unico compagno di giochi di Cosimo: si arrampica sugli alberi e si fa trascinare facilmente dal fratello in azioni non consentite come quella di liberare le lumache, per il fatto di avere un carattere debole, tranquillo e sottomesso. Non ha un’indole ribelle e sta sotto gli ordini senza lamentarsi; è inoltre altruista e molto attaccato al fratello.
Barone Arminio Piovasco di Rondò: il padre di Cosimo, Barone d’Ombrosa. E’ un uomo distinto, ma anche schizzinoso. E’ preoccupato della successione del suo titolo e tiene molto alla sua immagine. Aspira alla carica di Duca d’Ombrosa, solo che non riuscirà ad ottenerla. Dopo che il suo primogenito si arrampica sugli alberi è restio a farsi vedere per la vergogna e teme per le conseguenze dinastiche che il fatto avrebbe provocato. Passa l’ultima parte della sua vita, perdendo ogni attaccamento ad essa, chiuso in casa fino a trovare pace nella morte.
Generalessa Corradina: la madre di Cosimo, ha vissuto l’infanzia al seguito del padre che se la portava dietro quando andava in battaglia. E’ autoritaria e usa modi a volte bruschi, ma è premurosa e si prende cura, a distanza, del figlio, con amore materno.
Battista: la sorella di Cosimo, è stata costretta a vivere da monaca, da suo padre, dopo il fallimento del suo fidanzamento col “Marchesino”. E’ anch’ella ribelle e esprime la tristezza, per il suo stato, in cucina, dove prepara minuziosamente pietanze, la maggior parte delle volte, disgustose con ingredienti insoliti. Si sposerà poi col Contino d’Estomac.
Abate Fauchelafleur: vecchietto sciupato e raggrinzito che viveva con la famiglia degli Ondariva. Si prendeva cura dei due fratelli, che riuscivano, con lui, sempre a farla franca. Finisce la sua vita fra carcere e convento, in quanto fu scoperto che leggeva e possedeva pubblicazioni rivoluzionarie sempre aggiornate.
Cavalier Avvocato Enea Silvio Carrega: amministratore dei poderi degli Ondariva. Sta sempre sulle sue, non si conosce molto del suo passato ed è coinvolto in diverse vicende. Sembra che non abbia la parola perché parla raramente ed è distaccato da tutti i discorsi. Muore decapitato mentre cerca di salire sulla barca dei pirati.
Trama:
Il protagonista del libro, Cosimo, è il figlio primogenito di dodici anni